Champions, ci siamo. Lo confesso, sono emozionato

Eccoci qua, ci siamo. L’appuntamento è per le sei di pomeriggio a Montecarlo. Sorteggio dei gironi di Champions League. Le italiane in lizza sono tre: Inter, Milan e Napoli. Che dire? Per certi versi non ci sono parole. Il ricordo va a quel sorteggio del luglio 1987. Sky non c’era , lo seguimmo per radio. […]

Eccoci qua, ci siamo. L’appuntamento è per le sei di pomeriggio a Montecarlo. Sorteggio dei gironi di Champions League. Le italiane in lizza sono tre: Inter, Milan e Napoli. Che dire? Per certi versi non ci sono parole. Il ricordo va a quel sorteggio del luglio 1987. Sky non c’era , lo seguimmo per radio. Sulla spiaggia. E beccammo il Real Madrid.
Vabbè, tanti sono passati, un’era geologica. L’appuntamento di oggi segna sicuramente uno spartiacque nella storia del Napoli. E’ la prima partecipazione alla Champions League. Nessuno si aspetta nulla, ovviamente. Esserci è già motivo d’orgoglio. Quest’anno ho fatto l’abbonamento soprattutto sperando nel diritto di prelazione per l’acquisto delle partite di Coppa. Quella musichetta che ho ascoltato solo all’Olimpico vorrei ascoltarla anche al San Paolo.
La Champions è un grande traguardo, importantissimo. Segno che il Napoli è cresciuto tanto. Sono da sempre contrario alla retorica del tipo venivamo dalla serie C e tutte quelle robe lì, però è innegabile che sette anni fa giocavamo ad Acireale e quest’anno potremmo andare all’Old Trafford. L’azienda Napoli funziona, e il merito di De Laurentiis è innegabile. Così come quello di Mazzarri, anche se è arrivato più tardi. In quest’anno e mezzo di Napolista (che in fondo un po’ di fortuna ha portato) mi sono divertito molto a osservare lo stato d’animo dei tifosi e quindi dei napoletani. Evito qui di dilungarmi, ma ci tornerò.  Il calcio italiano non attraversa un bel periodo. In Europa stenta. Da quest’anno avremo solo tre squadre in Champions. Ma anche di questo parleremo più in là.
Oggi è un giorno importante per tutti noi. Direi indimenticabile. Io, lo confesso, sono emozionato.
Massimiliano Gallo

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