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Per Prandelli «Walter è il Maradona del Napoli»

Cesare Prandelli a Radio Crc parla di tutto, dal fenomeno Napoli alla Juve, passando per la Roma. L’inizio, però, è per la “sua” Nazionale: «Capello dice che è più tecnica che muscolare la Nazionale? Lo ringrazio. Abbbiamo cercato di dare una fisionomia a questa squadra e c’è stata la disponibilità di tutti. Non abbiamo dei fuoriclasse, ma tanti buoni giocatori.

IL NAPOLI
– Il Napoli sta rendendo questo campionato interessante: «Questo è un campionato molto divertente, soprattutto grazie al Napoli, che ha avuto una straordinaria continuità. Mazzarri ha dato una grande organizzazione di gioco. Ed i tifosi sognano: questo è il bello del calcio. Ci sono degli ottimi giocatori a Napoli che si sono esaltati in un modo poarticolare. Mazzarri gioca a tre, in una difesa a quattro scelgo altri giocatori. Ma, non per questo non stimo Paolo Cannavaro, che è stato anche mio giocatore. Il nostro compito è anche quello di seminare e perciò bisogna anche trovare giocatori che possano inserirsi in questo tracciato. De Sanctis, Sorrentino e Storari avrebbero meritato la convocazione, ma dobbiamo guardare al progetto ed uno come Viviano rientra più a pieno titolo. La mia responsabilità è quella di guardare ad una squadra che debba volgere lo sguardo al futuro. Grande è il merito di Mazzarri di valorizzare tutti i giocatori senza snaturare il modulo. Quando hai un impianto di gioco condiviso dai giocatori si hanno questi risultati. Lo scudetto a Napoli? Tifo Napoli per tanti motivi: per la capacità di coinvolgere i tifosi e per la programmazione. Rivedo la Fiorentina degli anni passati. Anche noi volevamo lottare per questi traguardi. Il Napoli ha dato una risposta straordinaria di grandissima compattezza e per questo merita questi traguardi. Napoli in Champions? Non si ha nulla di acquisito finché non hai raggiunto l’obiettivo, ma il Napoli sono certo riuscirà a mantenere questa posizione o addirittura potrà migliorarlaIo al Napoli un giorno? Un passo alla volta, ora sono in Nazionale e mi concentro su questo. Sognamo azzurro in questo momento».

BIG MATCH
– Firenze sarà un crocevia importante per lo scudetto visto che domenica sera c’è Fiorentina-Milan: «La Fiorentina dell’ultimo periodo è molto equilibrata e forte. Mi sembra di rivedere la Fiorentina di qualche mese fa, quando c’erano a disposizione tutta la rosa. Quella col Milan sarà gara da vedere, storicamente hanno sempre sofferto a Firenze. Sarà una bella partita e difficile per il Milan».

FAIR PLAY FINANZIARIO
– Tra poco tutti dovranno far quadrare i conti: «Il fair play finanziario può essere un crocevia per una programmazione seria ed oculata. Si vanno a falsare gli aspetti tecnici e morali. La proposta di Platinì può dare immagine nuova al calcio. Usciranno i valori tecnici ed umani ed i dirigenti del Napoli stanno lavorando in tal senso ed a loro vanno i complimenti».

ROMA E JUVE
– Capitolo Roma e Juve: «Preferisco non parlare di quello che è accaduto all’interno dei club. Sotto il profilo tecnico posso dire che la Juve ha cambiato tanto e quando c’erano tutti gli uomini ha fatto bene. Poi, nei cambiamenti ci vuole tempo. Per la Roma, Ranieri ha fatto cose straordinarie, ora Montella sta portando il suo contributo, facendoci ricordare la Roma di Spalletti. Ma, sono due squadre che hanno la vittoria nel dna. Il Milan può solo rischiare di perderlo lo scudetto. Devono stare molto attenti, basta una gara per mettere in discussione una stagione. Voglio menzionare l’Udinese, che con il Napoli ha avuto più continuità di rendimento».

CAVANI E MAZZARRI
– Ancora Napoli, con l’idolo Cavani e il contributo fondamentale di Mazzarri: «Cavani non è solo un giocatore che ha senso del gol, ma ha straordinaria generosità. Mazzarri è stato genuiale nel capire le caratteristiche dei giocatori ed ha messo a loro disposizione un tracciato. Il Napoli non dà mai riferimento, con almeno due giocatori trra le linee. Perciò, per le difese è sempre molto complicato chiudere gli spazi. Mazzarri è il “Maradona” del Napoli: perché lo sviluppo del gioco è sempre quello, aldilà dei giocatori in campo. Se Cavani fosse italiano? Un gioco che non possiamo fare, ma è un giocatore moderno. E’ il più giocatore moderno in assoluto nell’ultima generazione. Al San Paolo verrò presto, prima che finisca il campionato. Forse per Napoli-Udinese».
dal corrieredellosport.it

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