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Abbinare stipendi ai risultati ottenuti

Ante Scriptum. A Pozzuoli giurano che Mazzarri abbia confessato all’ormai celeberrimo amico pasticciere che a Giugno andrà alla Juve.. forse a frequentare troppo le pasticcerie vengono strani attacchi di colica.
Inter primissima con Milan e Roma ad inseguire, qualche chance da outsider alla Juventus rinnovata e strapazzata dalle cure degli ex doriani Delneri, Marotta e Paratici. Erano più o meno questi i vaticini di inizio stagione che si potevano leggere tra i tanti corsivi dei quotidiani nazionali. La corazzata Internazionale del triplete a fare da lepre e un piccolo gruppo di contendenti ad insidiarne i successi. E invece… invece, al momento, sembra che alcune di queste squadre abbiano toppato alla grande e al posto di Roma e Juve si sono bellamente inserite Napoli, Udinese e Lazio.
Non erano sbagliati né sballati i pronostici allo start del campionato perché prendevano in considerazione la qualità complessiva delle rose ai blocchi di partenza. Non era infatti pronosticabile che squadre che hanno la facoltà di acquistare e schierare campioni del calibro di Ibra, Pato, Robinho, Eto’o, Pandev, Snejdeer, Menez, Vucinic, Borriello potessero essere a questo punto del campionato così poco distanti da altre compagini del torneo. Il dato sostanziale che emerge è che esiste quindi un’abissale distanza tra qualità e rendimento: due variabili che non sempre viaggiano a braccetto. Non si spiegherebbe altrimenti la classifica attuale.
Vuoi vedere che i semi-sconosciuti Domizzi, Isla, Grava, Aronica, Radu, Lichtesteiner riescano ad essere complessivamente più performanti sulla lunga distanza rispetto ai vari Thiago Silva, Nesta, Lucio, Chivu, Mexes, Juan? E se all’inizio del campionato vi avessero chiesto chi piazzare nel centrocampo del Napoli tra Pazienza e Aquilani, per chi avreste optato? Penso di conoscere già la risposta..
Ecco che emerge ancora la differenza tra qualità e rendimento. Il campionato di quest’anno forse ci insegna che è molto meglio avere in rosa giocatori discreti, ma di sicura affidabilità e che recepiscono minuziosamente i dettami del proprio allenatore, rispetto a calciatori straordinari che si applicano poco e male. Così scopriamo pure la differenza che passa tra un campione e un buon giocatore: per fare un esempio Eto’o è un campione perché assicura sia qualità che rendimento, mentre Cassano abbonda in qualità ma manca spesso di costanza fra una prestazione ed un’altra. (Potrei fare simile discorso paragonando Cavani e Lavezzi.. ma non voglio attirarmi antipatie..)
Sono indicazioni preziose per valutare anche il prossimo mercato del Napoli. Con la settimana di sosta per gli impegni delle nazionali prepariamoci ad essere bombardati da nomi su nomi che saranno accostati al Napoli. Fermo restando che in una singola partita la qualità e la personalità di una squadra contano eccome. Altrimenti sarebbe difficile spiegarsi le pessime partite del Napoli a San Siro. Intanto godiamoci il momento e gioiamo nel vedere arrancare dietro di noi squadre che hanno un monte ingaggi di tre volte superiore al nostro. È per questi motivi che bisogna abbinare gli stipendi dei calciatori al rendimento e ai risultati ottenuti. Per una volta, almeno nel calcio, Napoli può rappresentare l’avanguardia e gli altri dietro ad accodarsi. Un tempo accadeva anche nell’arte e nella cultura ma non è mai troppo tardi.
Valentino Di Giacomo

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