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Rocchi è il miglior arbitro per Milan-Napoli

Un bravo a Braschi. Una tantum si può dire. Gianluca Rocchi è il miglior arbitro possibile per Milan-Napoli. Forse non nel migliore dei mondi possibili. Nella Serie A attuale si. Rocchi è il miglior arbitro italiano. Internazionale categoria elite, il top dei fischietti senza frontiere. A trentasette anni niente male considerando i quarantenni in circolazione e molte delle loro modeste carriere. C’è solo un altro come lui, con lo stesso grado, si chiama Rizzoli, è il rappresentante degli arbitri in attività presso le sfere dirigenziali della categoria, per molti è un x fisso in schedina, per molti è più un politico che un arbitro, è sovente al centro di troppe polemiche per problemi di personalità. Si sa che in politica vietato scontentare qualcuno. Problemi di personalità (e di consenso) che Rocchi ha risolto da un po’. Rocchi offre tutte le garanzie possibili, tutelato e bravo il Napoli a farselo dare. Sospettato e guardato dal mondo, il Milan deve solo abbozzare. La squadra di Mazzarri può scendere in campo con la massima tranquillità. Doveva avere il migliore, le spettava, l’ha avuto. Sta a lei giocarsela e amen. Rocchi ha già arbitrato tre volte il Napoli nella stagione attuale. Ha già arbitrato il Napoli a Milano, con l’Inter. Nulla da segnalare. Come per Napoli-Samp dove anzi diresse la gara perfetta. Neanche un errore. A Cagliari vide bene, coraggiosamente bene, sul sospetto mani di Aronica in area, giudicato frutto di una sportellata aerea tra il calciatore del Napoli ed un cagliaritano. Contò bene, coraggiosamente bene, il recupero finale in uno stadio impazzito di dolore. Rocchi ha già arbitrato il Milan in casa quest’anno. Sconfitto dalla Juventus con tanto di legni e di lagna. D’altronde quando c’è Rocchi il Milan spesso è sfortunato. Incomprensibili le polemiche nate in queste ore sul Milan Napoli del 2008. In quella gara, vero, Rocchi espulse Maggio ed assegnò un rigore ai rossoneri. L’espulsione però c’era, sui falli da dietro non si scherza e Maggio era già stato ammonito. Riguardo il rigore, lo assegnò il guardalinee. Però Ronaldinho fallì. E quella partita non la vinse Rocchi. Il Napoli fu preso a pallate dal Milan nella ripresa. I rossoneri costruirono almeno quattro palle goal nitide, cogliendo un palo incredibile, a proposito di Rocchi, con Kakà. Se Denis fosse stato un difensore e avesse perciò respinto la palla impattandola frontalmente anziché direzionarla appoggiandola da perfetto attaccante, quel Napoli non avrebbe neanche perduto. Alla faccia di Rocchi. Che dopo quella gara ha riavuto il Napoli ben due anni dopo. Alla faccia della sconfitta per i partenopei. Probabilmente a proposito di facce la gente ricorda ancora le sfuriate di Gattuso inviperito dalla stagione prima e si fa ancora un cruccio dell’immaturità e della giovane età di chi nel Napoli avrebbe dovuto rispondergli a tono. Quel Napoli che nel primo tempo aveva divorato proprio con il grande assente di lunedì, Lavezzi, una palla a porta vuota su errore di Abbiati era semplicemente acerbo. Come Rocchi del resto. Quell’anno gli capitò a Genova di convalidare un goal a Thiago Motta dopo aver fischiato e fermato l’azione. Però le cose cambiano. Oggi Gattuso è puntato. Ronaldinho in Brasile. Denis non sta in difesa. Rocchi non teme i padroni di casa. Rari rigori, punisce spesso. I gialli, i rossi. Gliene dà almeno due a chiunque. Il Napoli pure.

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