Ecco perché non farò più
le pagelle del Napoli

Le pagelle non sono un affare di stato. Questo è chiaro a tutti. Che poi io faccia o meno le pagelle è cosa del tutto irrilevante. Anche questo è chiaro a tutti. Perché le ho fatte fino ad ora? Semplicemente perché trovavo la cosa divertente. Ed in linea con la leggerezza di questo sito. Che […]

Le pagelle non sono un affare di stato. Questo è chiaro a tutti. Che poi io faccia o meno le pagelle è cosa del tutto irrilevante. Anche questo è chiaro a tutti.
Perché le ho fatte fino ad ora? Semplicemente perché trovavo la cosa divertente. Ed in linea con la leggerezza di questo sito. Che a mio avviso è un gioiello. E rappresenta un’esperienza unica all’interno della nebulosa del calcio parlato e scritto. Di ciò va dato merito agli ideatori. Gente fantasiosa. Capace di fare della discussione intorno al Napoli una cosa viva e intelligente. Un po’ al di fuori dei luoghi comuni. Una cosa elegante insomma. E che elegante deve restare.
Ma torniamo alle pagelle.
Diceva Massimo Troisi “a scrivere sono in tanti a leggere io solo”. Lo stesso meccanismo logico vale per le pagelle “A scriverle sono io solo a rispondere in tanti”.  Fin qui va tutto bene. A volte chi commenta dimentica che il voto in pagella giudica una singola prestazione e non il valore di un giocatore.  Ma questo è nelle cose. Che io assegni 5 a Maggio e qualcuno mi faccia notare che è un grossolano errore mi va benissimo. Anche questo è nelle cose. Nessuna materia è più opinabile del calcio. Figurarsi un po’ se una pagella può diventar vangelo. In particolare, poi, se stilata a caldo nei cinque minuti immediatamente successivi al fischio finale. Discutere e far discutere è la finalità del sito. Senza discussione è come un piatto senza sale. A volte confesso, proprio per creare artificialmente un dibattito acceso, ho assunto nei giudizi posizioni estreme. E la cosa ha funzionato. Essendo stato sommerso da critiche per lo più simpatiche, spiritose e stimolanti. Ma avendo guadagnato al Napolista la partecipazione di decine e decine di persone.
L’insulto però non lo tollero. L’insulto è inaccettabile! Lo trovo inappropriato sempre nella vita come strumento di regolazione dei rapporti umani. Figurarsi in relazione ad una banale pagella. Né mi passa per la mente di rispondere o polemizzare con chi insulta. Ma poi perché insultare se si può efficacemente dissentire?
Diceva il grande Renato Caccioppoli ad un commissario che minacciava di prenderlo a calci “ i calci sono lo strumento degli asini”.  Ecco io penso che l’insulto sia come i calci uno strumento degli asini.
In conclusione che cosa fare? Eliminare i commenti. Nemmeno se ne parla. Lo ho detto appena sopra. “Discutere e far discutere è la finalità del sito. Senza discussione è come un piatto senza sale.”
Censurare? Nemmeno mi sembra una buona soluzione. Tra il censurabile e il non censurabile vi è una linea d’ombra sottile. Troppo sottile. E poi, diciamo la verità, l’espressione “censura” evoca tristi ricordi. Allora che fare. La risposta è semplice. Visto che non mi diverto più non farò più la pagella. Il mondo andrà avanti lo stesso. Il sito pure. Ed il cretino di turno?  Beh è un problema suo. Troverà altri da insultare.
Guido Trombetti

Correlate
il linguaggio del calcio

E se avesse ragione Gianni Mura? Al Napoli manca ancora qualcosa ma il campionato è lungo

di - Mi viene un sospetto. Devo fare autocritica. Forse Gianni Mura aveva ragione. Se il Napoli avesse un problema di maturità? Inutile negare la realtà. Dal settantesimo minuto della partita con l’Inter al novantesimo di quella con il Bologna il Napoli ha imbarcato acqua. È diventato irriconoscibile rispetto al perfetto meccanismo che avevamo ammirato in tante […]

A Sarri il merito di aver cambiato idea e di aver migliorato la difesa del Napoli. Gli resta la prova più ardua: la continuità

di - Se c’è una cosa complicata da fare è migliorare una buona squadra. Forse addirittura più complicato che farne una da zero. In questo è a mio avviso la grande difficoltà del compito che attende Maurizio Sarri. I giudizi sul Napoli sono abbastanza uniformi. Oscillano dalla buona squadra alla squadra forte. (Qualcuno, pensando soltanto all’attacco atomico, […]

Sarri

Questo Sarri mi diventa ogni giorno più simpatico

di - Questo Sarri, allenatore con la faccia da impiegato statale, mi diventa ogni giorno più simpatico. Prescindendo dalle sue doti di tecnico dà l’impressione di essere un uomo serio. Un uomo convinto che i risultati si conseguano lavorando. Sudando sul campo. E non rilasciando interviste o facendo proclami. Molto attento nel curare i rapporti personali con […]

Sarri è un’incognita ma l’annata del Napoli dipenderà soprattutto dal comportamento della società

di - Francamente non ci credo. Un uomo con il look di De Laurentis non si rifugia in modelli provinciali. Uno con la sua visione del mondo non si affida a disegni riduttivi. Minimalisti. Quella che noi vediamo è soltanto la punta dell’iceberg. Vediamo quel che appare e non quello che è. La verità probabilmente è un’altra e noi […]

de laurentiis scudetto

Non è che De Laurentiis ha preso tempo per cercare un acquirente?

di - Francamente non mi preoccupo più di tanto dell’empolizzazione del Napoli. Anche se non me ne nascondo i rischi. Ad esempio il rendimento di Sarri alle prese con una grande piazza è una incognita. Così come la sua capacità di gestire giocatori di caratura internazionale (ammesso che questi ultimi restino a Napoli). Però il tecnico è persona […]

Confesso, sono in confusione. Fino a ieri De Laurentiis parlava di progetto europeo e ora prende Sarri

di - La svolta delle ultime ore, se definitivamente confermata, ci disorienta. Grosseto, Alessandria, Sorrento e poi Empoli. Collezionando in carriera un bel po’ di esoneri. Questo il cursus honorum dal 2010 ad oggi di Maurizio Sarri. Certamente non è un pedigree da suscitare grandi emozioni. Se poi aggiungi che non è un giovanissimo avendo già compiuto […]

Dopo il 1799, Napoli si è arroccata e ha scritto solo della cultura del vicolo. Ovvio che oggi ha paura dell’internazionalizzazione

di - Il tema dell’internazionalizzazione è molto attuale. Nell’Università. Nelle aziende. Adesso anche nel mondo del calcio. Dove è il tema del giorno. Sui siti. Sui quotidiani. Nei talk show. Almeno a seguire le diatribe tra “rafaeliti” e “antirafaeliti”. I primi, in particolare, non potendo ostendere risultati si arroccano nella funzione internazionalizzatrice del tecnico spagnolo. Se è […]

Sivori e Altafini

Con Pesaola se n’è irrimediabilmente andato il calcio della mia gioventù

di - Adesso che il Petisso non c’è più è irrimediabilmente vero. Il calcio della mia gioventù se ne è andato. Quello romantico. Divertente. Scanzonato. Fatto di molte astuzie. Tanta tecnica. Pochi allenamenti. Fatto di molta classe e pochi moduli. Di mille sorrisi. Di giocatori incontrati nei bar del Vomero. Di notti insonni avvolte dal fumo delle […]

I fischi a Higuain? Siamo alla sindrome dell’amante tradito

di - La misura della delusione dei tifosi napoletani è tutta lì. Nei fischi riservati ad Higuain al suo ingresso in campo contro il Cesena. Si può fischiare un giocatore che viene considerato tra i più forti attaccanti al mondo? Evidentemente sì, visto che ciò è accaduto. I fischi vengono dalla pancia e non dal cervello. E […]

Di chi è la colpa della sconfitta del Napoli? Di chi? Chiedetelo a Pirandello

di - Il calcio lo si può guardare da tanti punti di vista. Interpretare ricorrendo a differenti filosofie. Senza poi alla fine che nessuno sappia dire quale è la via giusta per comprendere. Tante verità a seconda delle angolazioni. Torna Pirandello. Così è se vi pare. Così accade anche per l’eliminazione del Napoli ad opera del Dnipro. Intanto […]

Tanto di cappello al self control di Hamsik di fronte al disastro arbitrale di Napoli-Dnipro

di - In una serata di amarezza e rabbia una luce. L’intervista ad Hamsik su Premium Calcio. Alla domanda relativa alla scandalosa svista dei sei arbitri in campo ha risposto imperturbabile (più o meno) “che cosa ci vuoi fare mica lo possiamo più annullare quel goal. Pensiamo alla prossima partita”. Tanto di cappello a un signor capitano. […]