ilNapolista

Calcio e politica senza le giovani generazioni

Fare paralleli tra la politica nel nostro paese e il calcio forse e’ banale e scontato. Da quando il B. ha usato il Milan trionfatore in Italia e in Europa come trampolino di lancio, nonche’ base elettorale, per la sua avventura politica le sorti di politica e pallone si sono unite indissolubilmente, con il calcio a fare da precursore: dalla deriva gossippara a trasmissioni, locali e nazionali, urlate e sciatte, con pubblici tifosi, tal quali certi programmi “politici” che ancora funestano le nostre serate. Nel bailamme dei vari Controcampo et similia, si perde l’analisi tecnica e ci si sfinisce sul dettaglio della moviola, cosi’ come a Ballaro’ o Annozero ci si perde sul dettaglio minimo, urlando e attizzando le polemiche delle opposte tifoserie. In entrambi i casi, a me almeno, le rare volte che li vedo, mi lasciano una sensazione di inutile vuoto.
E cosi’ anche quando negli ultimi 15 anni ci sono successi, come i Mondiali 2006 e l’entrata nell’Euro, sembra piu’ essere il frutto del talento e dell’abnegazione dei singoli, piuttosto che il frutto di un serio movimento, calcistico o politico.
In entrambi i casi, politica e pallone, abbiamo vissuto gli ultimi anni con uomini usciti a inizio anni 90. Cannavaro come Veltroni e Berlusconi, insomma. Alla loro ombra non e’ cresciuto nessuno, non hanno allevato successori e adesso che il loro tempo e’ finito o sta per finire, coloro che son chiamati a sostituirli si rivelano immaturi, belle promesse senza solidita’ caratteriale alle spalle. Chi puo’, i migliori, vanno all’estero. Da noi ci rimangono le eterne promesse, come Cassano, gente di classe ma incapace di esplodere e consacrarsi definitivamente, e quelli imberbi e privi di carattere, incapaci persino di trovarsi un posto fisso titolare in serie B.
Non e’ che ci rimangono tante soluzioni. O si fa come l’Inter e, illo tempore, la Svezia con Bernadotte che han chiamato gli stranieri a supporto – e vincono!- oppure si aspetta che la leva calcistica del 2008 cresca, a dispetto di tutto e di tutti, che tra vecchie mummie putrefatte incapaci di assumersi qualsiasi responsabilita’ – dimettersi dopo un mondiale fallimentare, ritirarsi a vita privata dopo evidenti fallimenti politici, tornare a suonare in un complesso jazz per manifesta incapacita’  perfino a gestire una partita  di pallone- e giovani stizzosi e mediocri, incapaci di gestire il proprio talento, se pure ce l’hanno, la situazione appare essere una palude dove paese e pallone affondano allegramente senza  che a nessuno venga in mente di mettersi in salvo anche quando e’ palese che siamo allo sfascio.
Insomma per vedere una luce dovremo aspettare 10/15 anni, sempre se questo paese e questo campionato saranno ancora in piedi.
Eugenio Angelillo da http://ilmetapapero.wordpress.com

ilnapolista © riproduzione riservata