Al Milan basta poco, negli occhi resta il cuore

La rabbia è che è bastato poco al Milan per vincere la “notturna” al San Paolo (2-1). Cinquantacinquemila spettatori, un pubblico da Champions che chiede una squadra da Champions; 110 mila spettatori in due serate a Fuorigrotta fra Liverpool e Milan. Ma i risultati non hanno confortato l’entusiasmo degli irriducibili tifosi azzurri. Dunque, al Milan […]

La rabbia è che è bastato poco al Milan per vincere la “notturna” al San Paolo (2-1). Cinquantacinquemila spettatori, un pubblico da Champions che chiede una squadra da Champions; 110 mila spettatori in due serate a Fuorigrotta fra Liverpool e Milan. Ma i risultati non hanno confortato l’entusiasmo degli irriducibili tifosi azzurri. Dunque, al Milan è bastato poco. Sono bastati i primi venti minuti di superiorità col Napoli in completa soggezione e il gol di Robinho che Ibrahimovic bissava nella ripresa giocata dal Napoli in dieci (espulso per doppio “giallo” Pazienza alla fine del primo tempo). Ma negli occhi e nel cuore resta il gioiello di Lavezzi (prima rete al San Paolo in campionato), un gol incredibile, una magìa la scucchiata da terra dopo essersi rotolato con Papastathopoulos nell’area piccola, beffando Abbiati che stava per prendere il pallone. Negli occhi e nel cuore resta il Napoli coraggioso, ardente, irriducibile, acceso dal Pocho, di tutto il secondo tempo, dieci contro undici, col Milan che non faceva più gioco badando a difendere il doppio vantaggio e il pubblico col fiato sospeso, aggrappato al sogno della rimonta, come successe l’anno scorso col primo Napoli di Mazzarri.
I primi venti minuti sono stati fatali, soggiogato il Napoli dal lungo palleggio e dalla sicurezza dei milanisti, incapace di interromperne la ragnatela e di ripartire. Assente Cannavaro, ridisegnata la difesa. Il Milan, senza Ronaldihno, giocava col 4-3-3. Aronica centrale, un partitone andando spesso a chiudere a sinistra contro Pato. Grava a destra e sembrava un azzardo contro Ibrahimovic. Davide contro Golia, ma il Golia rossonero (problemi muscolari) raramente faceva valere la sua fisicità. Campagnaro su Pato. Le punte rossonere si scambiavano spesso i ruoli e le marcature saltavano. Per di più i tre attaccanti del Milan (Pato, Robinho, Ibrahimovic) pressavano i difensori e i portatori di palla azzurri per spegnere l’inizio della manovra d’attacco del Napoli frenandolo nella sua metà campo. Non c’era una marcatura fissa su Pirlo. Il Napoli entrava in confusione. Per venti minuti gli sfuggivano il Milan e la partita. E il Milan andava a segno sul cross di Oddo, non marcato, e sul tiro a fil di palo di Robinho libero sul limite dell’area napoletana, di battere da centravanti (21’).
Oddo era entrato per Antonini (10’) dopo il durissimo scontro volante, testa contro testa, con Maggio. L’azzurro resisteva una diecina di minuti, poi abbandonava anch’egli accusando giramenti di testa (22’ Yebda). Placatosi il palleggio del Milan, veniva fuori il Napoli non più in soggezione e spinto alla rimonta. Hamsik concludeva sull’esterno della rete (25’) e Yebda in area si mangiava un gol fatto sull’assist di Hamsik (29’). Il Milan sembrava disorientato dalla riscossa azzurra. Cavani concludeva fuori (38’). Nei minuti di recupero della prima frazione, Hamsik scodellava per Lavezzi una palla invitante. Il Pocho in tuffo di testa mirava sotto la traversa dove arrivava Abbiati a deviare (48’). Intanto il Napoli era in dieci per i due “gialli” a Pazienza (37’ e 46’ due falli di mano a interrompere l’azione del Milan).
Ripresa alla va o la spacca. Il Milan con una difesa inedita per le assenze di Zambrotta e Thiago Motta, schierava Bonera a destra, Antonini a sinistra. In mezzo Nesta e Papastathopoulos. Poi Oddo a destra, dopo l’infortunio di Antonini, con Bonera a sinistra. Col vantaggio di un gol, il Milan veniva avanti solo di rimessa. Raddoppiava su tutti gli azzurri, ritraendosi in difesa e rilanciando poche volte il contropiede (55’ De Sanctis salvava su Ibrahimovic). La pressione del Napoli cresceva. Lavezzi diventava una furia facendo perdere la tramontana a Bonera e a Boateng . Un tiro a giro di Hamsik era sventato in angolo da Abbiati (60’). Il Napoli poteva farcela. Dossena premeva sulla sinistra, Campagnaro e Yebda cercavano di filare sulla destra. Il Pocho si accendeva in ogni zona del campo. De Sanctis teneva ancora in piedi la squadra con una prodigiosa uscita su Pato (66’). Hamsik stanco, ma incisivo nelle tre azioni del possibile pareggio, lasciava il posto a Sosa (68’). Arrivava la mazzata del secondo gol milanista a frustrare i tentativi di rimonta del Napoli. La squadra azzurra si scopriva. Ancora Oddo filava e crossava da destra e Ibrahimovic, solo al centro dell’area, pur affollata di difensori napoletani, insaccava di testa (71’).
Sotto di due gol, il Napoli non mollava. Era l’unica squadra in campo col Milan delle tre punte accartocciato indietro. Pirlo sbagliava molti rilanci. Ibra lasciava il posto a Seedorf (75’). Andava a segno Lavezzi (78’) e il Napoli fiutava l’impresa. Lo salvava ancora De Sanctis sventando il possibile gol di Pato giunto solo davanti al portiere azzurro (80’). Sfuggiva a Gargano, nell’area rossonera, una grandiosa opportunità (83’). Il Napoli andava all’assalto fino ai cinque minuti di recupero. Dentro anche Dumitru (84’ per Gargano). Napoli tutto offensivo. Ma erano del Milan due buone occasioni (89’ De Sanctis salvava in angolo la conclusione di Flamini subentrato a Gattuso, 91’ Seedorf sprecava fuori un buon pallone).
Dopo dodici anni, il Milan ha rivinto a Napoli e i tre punti gli valgono il secondo posto. Il Napoli generoso degli ultimi venti minuti del primo tempo e di tutta la ripresa scala al quinto posto. Nell’arrembaggio finale, De Sanctis, dopo i quattro prodigiosi salvataggi, andava due volte nell’area rossonera sui corner.
<strong>Mimmo Carratelli</strong>

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