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La finta libertà
del modello inglese

Ultimamente in Italia si parla dell’ introduzione di questa famosa tessera del tifoso per combattere la violenza negli stadi. Molti vedono l’Inghilterra come un paese da imitare, perche con legge severe ha saputo combattere il fenomeno degli hooligans. Beh, io vivo a Londra da otto anni e vi garantisco che qui non sono tutte rose e fiori. Come in tutte le cose, anche qui ci sono i vantaggi e gli svantaggi. Io ci andavo allo stadio qui, ma poi ci ho rinunciato perché sono stato in parte deluso. Si è vero i tifosi sono vicino al campo ma questa è una FINTA LIBERTA’ e vi spiego perché:
1- Innanzitutto bisogna essere membri del club (si diventa membro attraverso il sito ufficiale). Essere membro equivale alla nostra tessera del tifoso, una carta che devi rinnovare ogni anno.  Il prezzo varia a seconda dei gadget e altri materiali commerciali che ti offrono. Prezzo va da 30 ai 200 euro l’anno. Per essere membro ti fanno un ‘check up’: non solo vedono precedenti con la giustizia, ma anche se non hai pagato bollette, multe, ecc
I membri hanno la priorità sugli abbonamenti e sui biglietti (prezzi di un abbonamento del Chelsea varia da 700 a 1600€ – biglietti, a partire 60€). Qui per le partite di prima e seconda fascia (cioè le sfide piu belle) se non sei membro o non hai un amico membro (un membro ha diritto a 1 o 2 biglietti) NON LE VAI A VEDERE. E’ IMPOSSIBILE. I biglietti sono sempre sold out prima che vanno in vendita diretta al pubblico. (insomma se sei tifoso pulito ma soprattutto benestante va bene ma se sei semplice appassionato guardala a casa).
2 – Vai al campo e c’è di tutto; ristoranti, negozi, bar, fast food delle più odiose multinazionali, insomma una fiera del consumismo per far spendere altri soldi ai tifosi, ma essendo benestanti e sapendo che alcuni se lo possono permettere, la società e i suoi sponsor incassano altri guadagni. Ma un umile operaio lo può fare una volta, due al massimo; la terza si fa i suoi conti, e specie se ha anche un figlio, se la guarda da casa.
Questo è il primo obiettivo della tessera del tifoso: emarginare chi è già emarginato.
3 – una volta sugli spalti scattano una serie di divieti assurdi: VIETATO FUMARE (e dico sigarette). Negli stadi inglesi ebbene si non si fuma. VIETATO USARE VIDEOCAMERE (per i diritti TV): VIETATE LE BANDIERE (le aste sono vietate cosi come fumogeni, megafoni, tamburi, striscioni ma anche ombrelli e accendini). Insomma passione popolare addio.
4 – Molte persone dichiarano “in Inghilterra si guarda la partita seduti, che bello” . Ma per forza, appena ti alzi lo steward si avvicina e ti minaccia e se lo fai di nuovo vai fuori dal campo
Poi a tutto questo aggiungo che gli inglesi si ammazzano di alcol nei locali, molto spesso si azzuffano e quando vanno in altri paesi fanno gli hooligans, si sfogano perché nel loro paese SONO REPRESSI.
Ma ci sono anche alcune cose che adoro qui in Gran Bretagna.
La prima è che i club sono proprietari degli stadi. Lo stadio è considerato un vero proprio luogo di culto, con musei, foto e mostre della storia del club aperto anche in settimana per gli appassionati. L’anno scorso ad esempio per la sfida West Ham- Napoli (la Bobby Moore Cup) ho notato che c’è il mezzo busto dedicato al campione della nazionale inglese allo stadio. E pensavo tra me che noi a Napoli abbiamo avuto il più forte calciatore della storia del calcio ma non abbiamo niente, né un museo, foto, o neanche un trofeo con squadre prestigiose come la Bobby Moore Cup.
La seconda cosa che apprezzo è che qui se una persona va armata allo stadio o colpisce un avversario viene bandito a vita, non dalla polizia, ma da coloro che vanno al campo, dai tifosi abituali, sono loro che ti mettono da parte (Esempio la partita di Champions Celtic-Milan con l’invasione di un supporter del celtic che colpì Dida, furono quelli del Celtic a diffidarlo A VITA dal campo).
L’ ultima cosa che apprezzo e che se fosse applicata in Italia eviterebbe delle morti assurde: qui la polizia in servizio non è armata, né allo stadio, né in autostrada, né in piazza (solo i corpi speciali sono armati).
Insomma, modello inglese da imitare?
<strong>Marco La Nave</strong>

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