
Adriano Giannini: «Con papà ci siamo incrociati sul set due volte, fingevamo di non conoscerci»
Al CorSera: «Per guadagnare facevo l'operatore. Reagivo male quando dicevano che ci assomigliamo. Non volevo fare l'attore, pensavo di darmi allo sport».

Al CorSera: «Per guadagnare facevo l'operatore. Reagivo male quando dicevano che ci assomigliamo. Non volevo fare l'attore, pensavo di darmi allo sport».

La voce delle Vibrazioni a Il Giornale: «Sono stato giudicato come un puttaniere. Eroina, cocaina, Lsd, ma il filo conduttore erano alcol e cocaina»

Al Messaggero: «Non mi ha mai detto di no nessuno. Alle elementari ero fissato con il cambio guardia al Quirinale, perciò suono la batteria»

Al Corriere: «Sono di origini popolari, cresciuto in un posto dove l’essere umano che avrei voluto diventare era molto lontano da quel contesto»

A La Repubblica: «Il talento è un dono, ma poi il successo è un mestiere. Tutti hanno talento, ma devi capire cosa fare di te. Anche quello è un dono»

A Repubblica: «Grande Raccordo Anulare nacque quando abitavo alla periferia di Roma. Spotify la attribuisce a Venditti, non saprei con chi protestare»

Intervistona a Repubblica: «A otto anni avevo le chiavi di casa e cucinavo. Le persone non si valutano per come sono, ma per i risultati che portano»

Al CorSera: «Con Troisi accendevamo la tv senza audio e doppiavamo in modo improbabile le trasmissioni più famose».

Al CorSera: «Non sono ipocondriaco. Sono solo un esperto che si mette a studiare la sera, ogni tanto mi chiedono un parere e ogni tanto ci azzecco»

Al CorSera: «Ai tempi dei Gatti, Abatantuono ci faceva da tecnico delle luci. Doveva fare anche l'autista ma non si decideva a prendere la patente»

di - Una festa contagiosa, l'isola mi ha regalato colori ed emozioni che porto ancora negli occhi. Un’atmosfera da sogno onirico di Fellini

Al CorSera: «La Gialappa's? Un idillio. Il processo creativo di Mai dire gol era bellissimo: si lavorava tutti i giorni per fare un’ora e mezzo di programma»

Al Messaggero: «Qui non si può avere talento, ti bastonano subito. Ho insegnato ovunque, all'estero, solo in Italia non mi è mai stato chiesto di farlo»

A La Stampa: «Una volta lanciavano veramente gli artisti, ora sono un distributore di pubblicità. Ma la radio rimane uno strumento eterno».

A La Repubblica: «Mai avuto dubbi sul suicidio. Sennò chi sarebbe stato, la Cia? Era uno straccio, in quei giorni, pieno di barbiturici e alcol, non reggeva l’emozione».

Al CorSera: «Sono stato un adolescente introverso. Papà era buono ma chiusissimo, non spiccicava una parola: stava seduto sul divano, davanti alla tv spenta»

Al CorSera: «Sono uno pacato, ho grande rispetto per il lavoro di tutti. Contano molto i rapporti che hai con quelli che lavorano con te».

Il gup ha accolto la richiesta della Procura di Genova. Accolti anche i patteggiamenti di Aspi e Spea (per 30 milioni). Il processo inizierà a luglio

Al CorSera: «Ho imparato che non c'è niente di definitivo, tutto può cambiare all'improvviso. L'Italia? Un Paese patriarcale e maschilista»

Il regista a La Stampa: «Le serie tv non mi piacciono tanto, sono troppo facili, commerciali, sempliciotte. E poi non si può avere paura a casa propria»