ilNapolista

Silvio Orlando: «Sorrentino ti chiede cose che non avresti mai pensato di fare. O impari a volare o ti schianti»

Al Tempo: «Ti porta sempre a un limite dove c’è un baratro. Gli sono grato. Sono esperienze che aiutano a crescere. Nanni Moretti? Ritrovarlo è stato meraviglioso»

Silvio Orlando: «Sorrentino ti chiede cose che non avresti mai pensato di fare. O impari a volare o ti schianti»

Il Tempo intervista Silvio Orlando. Ha ricevuto il premio come miglior attore protagonista alla 67esima edizione dei David di Donatello, per «Ariaferma» di Leonardo Di Costanzo.

«Ho pensato di non essere adeguato, di sentirmi fuori ruolo, di rischiare di fare una parodia involontaria del personaggio. Sono le insicurezze e le menate di noi attori. Ho avuto tante perplessità nell’entrare nei panni di una persona che ha passato trent’anni in carcere. Io ci sono stato appena pochi giorni per il film, e ho visto cosa significa essere privato della propria libertà. È un’esperienza sconvolgente. Pensare di stare chiuso in una prigione, perdendo il tempo della tua vita, è veramente difficile».

Sul palco ha detto che «per poter continuare ad andare avanti, bisogna muovere il culo».

«Bisogna fare tanti chilometri, come li ho fatti io in questi anni. Si vedono sulla mia faccia e nell’interpretazione in questo film, probabilmente. Andiamo avanti, seppur in modo rocambolesco, cercando di essere in ascolto di chi ci sta intorno, con umiltà e anche un pizzico di presunzione. Dobbiamo avere il coraggio di muovere il culo, per non rimanere inchiodati a questa meravigliosa città che è Roma che ci impigrisce».

È tornato a lavorare con Nanni Moretti sedici anni dopo «Il caimano».

«Ritrovare Moretti è stato meraviglioso. Questo film è un ritorno al suo cinema che abbiamo amato tutti. Si muove a suo agio sul set. È sereno, felice».

E su Paolo Sorrentino, con cui ha girato «The Young Pope» e «The New Pope».

«Gli sono grato. Sono esperienze che aiutano a crescere. Paolo ti chiede cose che non avresti mai pensato di fare, ti porta sempre a un limite dove c’è un baratro. O impari a volare o ti schianti. Sono esperienze di svolta nella carriera».

Sul cinema, che ancora deve uscire dal momento difficile vissuto col Covid.

«I film indipendenti, che si muovono controcorrente, possono essere la salvezza delle sale. Ma le persone dovrebbero capire che non si va al cinema per vedere un film, ma per fare un’esperienza».

ilnapolista © riproduzione riservata