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Il Napoli elimina l’Inter, in barba al monte-ingaggi

Contrariamente alle ultime indicazioni tattico-finanziarie, il monte-ingaggi del Napoli (41,2 milioni di euro) elimina dalla Coppa Italia il monte-ingaggi dell’Inter, più di tre volte superiore (145 milioni). Il Napoli piega al San Paolo la corazzata di Ranieri (2-0) che fallisce l’operazione di zittire lo stadio napoletano con una prestazione mirabolante della sua squadra (che non c’è stata) dopo otto vittorie consecutive. Doppietta di Cavani, primo gol su rigore. Inter incenerita.
Ranieri non ha mai vinto contro Mazzarri, e questo almeno è confermato. Il Napoli incontrerà il Siena nelle due partite di semifinale (8 febbraio e 21 marzo) per una rivincita sul pareggio in campionato. Ma è una squadra “piccola”. Dobbiamo allarmarci?

In partenza il Napoli fa a meno di Pandev (!), il più in forma, per schierare i tre vecchi tenori. Il macedone è in panchina e quando entrerà sarà decisivo (assist per il secondo gol di Cavani). Conferma Inler e avvicenda Dossena con Zuniga. All’Inter mancano Lucio e Pazzini, influenzati, ma schiera una signora formazione (16 gol nelle ultime sette partite di campionato, due soli due gol al passivo). Il Napoli di gol ne ha subiti troppi nelle ultime sette gare (10).

Clima polare per i 35mila del San Paolo e partita congelata dalla tensione delle due squadre, soprattutto da parte dell’Inter che nel primo tempo bada solo a difendere. E’ partita unica per superare i quarti di Coppa Italia. Vietato perdere. Alla fine, l’Inter risulterà troppo attendista e accennerà a svegliarsi dopo il vantaggio di Cavani. Inserisce Alvarez per vivacizzare i suoi attacchi. Gioca la ripresa costantemente nella metà campo del Napoli e De Sanctis è chiamato a qualche intervento audace. Ma l’Inter non riesce a passare. Il Napoli si difende a volte con affanno, non governa più la palla, la perde dopo ogni contrasto, ripiega e soffre, ma alla fine vince, beffando la squadra milanese in contropiede per il raddoppio, nel recupero.

Non si può dire che il Napoli sia completamente guarito dalle delusioni del campionato, però il successo ne risolleva il morale. E Cavani, dopo il rigore fallito a Siena, si è riscattato. Il Napoli è apparso stanco nel finale, ma ha stretto i denti. Qualche pasticcio in difesa, però rimediato. Lavezzi non sembra recuperato pienamente dopo l’infortunio. Il Napoli ha giocato in umiltà meritando la vittoria.

Si comincia a ritmi bassi, preferiti dall’Inter che si rannicchia nella sua metà campo e aspetta. Isolato, avanti, Milito. Ranieri chiede a Sneijder di giocare da seconda punta. Ma l’Inter non riesce a costruire gioco. Lo fa il Napoli però lentamente. Lavezzi rientra profondo per avviare l’azione. Sfugge a Maggio una ghiotta palla-gol (15’) quando, sul lancio di Gargano, a tu per tu con Castellazzi si fa toccare il pallone in angolo dal portiere. Poi è Gargano a sfiorare un palo su punizione (19’). C’è più Napoli che Inter. Sneijder nervosissimo fa un brutto fallo su Gargano (29’) dopo un errore di Aronica: né punizione, né “giallo”. L’arbitro Celi sembra incerto. Come nell’azione in cui Chivu sbilancia Cavani al limite (35’) e non prende nessuna decisione.

Il tiro di Aronica dal limite interista, assist di Hamsik, è troppo centrale per impensierire Castellazzi (40’). Poi un tiro incrociato di Marekiaro si perde oltre il palo più lontano (42’). Primo tempo noioso. L’Inter si affaccia poche volte nell’area di De Sanctis. Un tiro debole di Sneijder è parato (16’). Un colpo di testa di Samuel, su corner, finisce tra le mani del portiere azzurro (23’). Ma sono azioni sporadiche.

E’ netto lo sgambetto di Thiago Motta su Cavani che apre le ostilità nella ripresa. Il Matador stavolta non sbaglia dal dischetto (50’). L’Inter, allora, si dà una mossa. C’è Alvarez per Obi ed è un’altra musica, ma il giovane argentino fa troppo l’individualista (Mazzarri gli mette Gargano alle costole). C’è anche l’ombra di un rigore nell’area napoletana (57’ Maggio sbilancia Milito). E l’Inter ormai gioca nella metà campo del Napoli. Gli azzurri hanno meno forze e non riescono a ripartire. Pandev al posto di Lavezzi (65’). De Sanctis deve intervenire più volte (69’ Alvarez gli regala però la palla-gol, poi tre interventi consecutivi del portiere azzurro all’86’).

Nel frattempo, seppure a fatica, il Napoli ha buone opportunità per colpire ancora. Nel momento del tiro, Cavani si fa chiudere da Samuel (71’ assist di Pandev). Il macedone conclude alto al volo (72’ su imbeccata di Cavani). Gargano si ritrova a tu per tu con Castellazzi e perde l’attimo decisivo per batterlo (80’). Inler ancora giù di corda cede il posto a Dzemaili (81’). Entra Dossena per Hamsik (87’) fortificando l’assetto difensivo. Le iniziative di Sneijder, i ghirigori di Alvarez e i cross di Maicon non portano a nulla. Milito è chiuso dai centrali azzurri.

Con l’Inter tutta sbilanciata in avanti, Pandev innesta il contropiede lanciando Cavani in area. Il Matador evita Ranocchia, dribbla Castellazzi e raddoppia (93’). Il recupero che doveva dare speranze all’Inter si risolve nel successo pieno del Napoli.

Mimmo Carratelli

NAPOLI (3-4-2-1): De Sanctis; Campagnaro, Cannavaro, Aronica; Maggio, Inler (81’ Dzemaili), Gargano, Zuniga; Lavezzi (65’ Pandev), Hamsik (87’ Dossena); Cavani.

INTER (4-4-1-1): Castellazzi; Maicon, Ranocchia, Samuel, Chivu; Zanetti, Thiago Motta (76’ Zarate), Cambiasso, Obi (46’ Alvarez); Sneijder; Milito.

ARBITRO: Celi (Campobasso)

RETI: 50’ Cavani su rigore, 93’ Cavani.

COPPA ITALIA. QUARTI DI FINALE.

Napoli-Inter 2-0

Chievo-Siena 0-1

(54’ Destro)

Juventus-Roma 3-0

(7’ Giaccherini, 31’ Del Piero, 90’ autogol Kjaer)

Milan-Lazio (giovedì 26).

SEMIFINALI.

Napoli – Siena

Milan/Lazio-Juventus.

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