Che notte questa notte, entra nella nostra storia

Una serata che rimarrà nella storia del Napoli. Due gol di Cavani, il Matador tornato mattatore decisivo (aveva segnato anche all’andata), ma soprattutto una squadra, il successo di tutta una squadra umile, prudente, ardente che disfa la leggenda della formazione degli sceicchi, batte il City nella notte di Fuorigrotta (2-1), lo sorpassa in classifica nel […]

Una serata che rimarrà nella storia del Napoli. Due gol di Cavani, il Matador tornato mattatore decisivo (aveva segnato anche all’andata), ma soprattutto una squadra, il successo di tutta una squadra umile, prudente, ardente che disfa la leggenda della formazione degli sceicchi, batte il City nella notte di Fuorigrotta (2-1), lo sorpassa in classifica nel girone della morte ed ora punta agli ottavi. Notte di brividi, soprattutto nel secondo tempo quando la squadra degli eroi tutti per uno e uno per tutti sfiora ripetutamente il punteggio più clamoroso e Hamsik colpisce un palo. E, intanto, De Sanctis, sempre lui, protegge la vittoria con una parata sensazionale su Balotelli ed è attentissimo in altre due occasioni.

Vittoria dell’intelligenza tattica degli azzurri, vittoria di Mazzari e dei suoi ragazzi in un match di sacrificio e corsa in cui il City fa girare inutilmente la palla, gioca prevalentemente nella metà campo del Napoli ma non trova varchi, si scopre e rischia una punizione più forte. Eccoli nel finale gli azzurri della serata magica che non mollano un pallone, raddoppiano, indietreggiano e fanno muro. Ecco Maggio spazzare via la palla dopo una pericolosa danza del pallone nell’area di De Sanctis. Ecco due interventi di Aronica che aveva il cuore nero per l’errore che aveva propiziato il gol del City per l’-1. Eccolo Gargano che strappa ancora un pallone agli avversari. Ecco Cannavaro che non ha mai dato via libera al gigantesco Dzeko. Ecco Hamsik più vivo, più presente. Ecco Campagnaro che annulla ripetutamente Balotelli.

Mancini le inventa tutte per acciuffare il pareggio. Rinuncia agli incontristi De Jong e Zabaleta per impiegare giocatori più capaci di sostenere l’offensiva (Nasri e Johnson). Ecco l’ultima trovata: lo sgusciante Aguero per Dzeko. Ma il Napoli non molla mai. Il Napoli del secondo tempo cancella il calo psicologico conseguente al pareggio del City nel primo tempo e diventa la squadra che, difendendosi, fa scattare il contropiede sfiorando tre volte il terzo gol. E’ l’arma azzurra che stordisce il Manchester di Mancini. Il gioco degli inglesi diventa monotono, prezioso ma monotono nello stadio di sessantamila cuori in tumulto per l’impresa che si sta realizzando.

Il City rinuncia alla sua solita formula (4-2-3-1) per avere due attaccanti (Balotelli e Dseko), attaccanti di peso, devastatori sulla carta, ma che poi non devastano un bel nulla. Ecco il 4-4-2 di Mancini. Le due punte, ma soprattutto il gioco sulle fasce con Zabaleta e Milner da una parte, Kolarov e Silva dall’altra più il sostegno continuo di Yaya Toure al centro. Ma il Napoli chiude i corridoi esterni con la partita generosa di Maggio che difende più che attaccare, con l’impegno di Dossena che rafforza la difesa, ma è sempre puntuale nelle ripartenze. Silva gioca dappertutto ed è un pericolo continuo.

Quando arriva il gol di Cavani (17’), il Napoli è stato già più pericoloso del City. Il colpo di testa di Hamsik (8’), il tiro di Lavezzi fuori di poco (11’), il cross pericoloso di Dossena sul quale non arriva per un pelo sotto porta il Pocho (14’) e il gran tiro dalla distanza di Inler che costringe Hart al salvataggio in angolo (16’). Proprio dal corner guadagnato da Inler e pennellato da Lavezzi sul primo palo, Cavani tocca appena, forse addirittura con i lunghi capelli, e la palla si insacca ingannando Yaya Toure, appostato su palo, e Hart. E’ il 17’ e si può sognare.

Il City non arriva mai ad impegnare De Sanctis. Un tiro di Balotelli fuori (7’), un tiro centrale di Silva parato (20’), un’altra conclusione di Balotelli nelle braccia di De Sanctis (30’). Il Napoli sembra avere il match in pugno anche se arretra troppo e non pressa alto come converrebbe. Hamsik non contrasta e Inler vaga senza grinta.

Un errore rimette in corsa gli inglesi. In area, Aronica respinge corto il cross basso da sinistra di Dzeko e mette la palla sui piedi di Silva. Tiro e respinta di De Sanctis. Pallone raccolto da Balotelli, senza marcature (Aronica rimane come inchiodato sull’errore commesso), e gol facile-facile (33’).

Il Napoli accusa il colpo. E’ come se perdesse fiducia. De Sanctis inchioda a terra una conclusione di Kolarov (42’) e si va all’intervallo col magone nel cuore per la vittoria che sta sfumando.

La ripresa si apre col fulmineo vantaggio degli azzurri. Aronica, in grande rimonta, conquista palla, l’allunga a Lavezzi che fa correre Dossena, passaggio all’indietro e piatto vincente di Cavani (49’). Il Napoli è di nuovo in sella. Il continuo possesso-palla del City è interrotto dai fulminei contropiede degli azzurri. Hart salva su Lavezzi (69’). Un grande lancio di Cavani pesca Hamsik che dribbla Kolarov e, tutto solo in area, conclude sul palo (76’). Maggio, anch’egli tutto solo in area, si fa incantare dal portiere britannico (79’). Troppe occasioni sprecate per non temere di rimetterci il successo. Ma De Sanctis salva su Balotelli (78’) e poi è attento ancora su Super Mario (84’) e su Aguero (86’). L’assedio finale del City non frutta nulla. Napoli in paradiso.

Mimmo Carratelli

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