La verità è che ci fidiamo di De Laurentiis
Arriva Santana. Non Manolo, grande tennista del tempo che fu. Né Carlos, chitarrista di dio con la sua Samba pa ti, la musica migliore per fare l’amore. Nemmeno Telè, il tecnico del Brasile del 1982, quello di Serginho e Valdir Peres, e soprattutto dei tre gol di PaoloRRRossi. Va bene, arriva Alberto. Ho letto un […]
Arriva Santana. Non Manolo, grande tennista del tempo che fu. Né Carlos, chitarrista di dio con la sua Samba pa ti, la musica migliore per fare l’amore. Nemmeno Telè, il tecnico del Brasile del 1982, quello di Serginho e Valdir Peres, e soprattutto dei tre gol di PaoloRRRossi. Va bene, arriva Alberto. Ho letto un po’ di commenti. Non tanti, però mi sembra che l’acquisto sia gradito. Certo, paragonato al principito Sosa, qualsiasi acquisto sarebbe ben accetto. Comunque mi fido e dico che va bene, è un buon rincalzo.
Lo ammetto, mi piace anche l’altro possibile acquisto ex Fiorentina, Donadel. È un centrocampista che fa al caso nostro, corre molto, non troppo tecnico, insomma in linea con lo stile Mazzarri. Non avrei dato via Pazienza, che secondo me ha giocato con Mazzarri un anno e mezzo di buon calcio raggiungendo livelli inimmaginabili. Va alla Juventus, dove troverà un allenatore stile Mazzarri, Conte, che predilige centrocampisti come lui.
Di mercato ha scritto Mimmo Carratelli. E francamente è difficile dargli torto quando dice che al Napoli serve un’altra punta vera, un fuoriclasse per il salto di qualità. Anche perché non possiamo certo pretendere che Cavani segni 25 gol all’anno. Potrà anche farlo, certo, ma non può essere una regola. Se un anno ne segni 16 non puoi strapparti i capelli.
Dovrebbero arrivare Inler e Criscito. Due acquisti da Napoli. Che si inseriscono in quel processo di crescita progressiva e inarrestabile. Stiamo a vedere. In fondo, la verità è che tutti noi abbiamo fiducia nella società. Perché anche se ci siamo lamentati tanto – io tra i più vivaci – l’anno scorso per la campagna acquisti, poi abbiamo trascorso la stagione a stropicciarci gli occhi perché non credevamo a quel che vedevamo. Insomma, attendiamo fiduciosi.
Massimiliano Gallo