Dieci motivi per non credere alla vittoria del Napoli a Milano 1) Io non ci credo perché andiamo a giocare senza Lavezzi e con Cavani spompato 2) Io non ci credo perché giovedì sera giochiamo con il Villareal mentre il Milan si riposa 3) Io non ci credo perché ci manca ancora l’esperienza e la maturità per gestire queste partite: e’ il nostro primo scontro […]
Dieci motivi per non credere alla vittoria del Napoli a Milano
1) Io non ci credo perché andiamo a giocare senza Lavezzi e con Cavani spompato
2) Io non ci credo perché giovedì sera giochiamo con il Villareal mentre il Milan si riposa
3) Io non ci credo perché ci manca ancora l’esperienza e la maturità per gestire queste partite: e’ il nostro primo scontro scudetto da oltre venti anni.
4) io non ci credo perché finora abbiamo perso tutti gli scontri diretti con le nostre concorrenti: Milan, Lazio, Udinese e appunto Inter
5) Io non ci credo perché il monte-ingaggi del Milan e’ dieci volte il nostro e se loro a gennaio han preso Cassano noi ci siamo accontentati di Mascara
6) Io non ci credo perché quand’anche facessimo una partita perfetta e li surclassassimo sul piano del gioco e dell’intensità, il Milan ha comunque tre o quattro giocatori capaci di inventarsi la giocata in ogni momento per trafiggere il buon De Sanctis
7) Io non ci credo perché ho creduto che all’epifania scorsa ce l’avremmo potuta fare contro l’Inter e invece abbiam preso 3 palloni
8) Io non ci credo perche’ se vinciamo a Milano c’e’ il serio rischio che si rivinca lo scudetto e allora la storia del Napoli diverrebbe una leggenda sportiva, una storia di successo, morte e resurrezione con afflati epici, degna dei migliori film sportivi come “Momenti di gloria” o “Il Migliore” e noi abbiamo un presidente che al massimo produce scanzonate commedie come “Natale in Sudafrica”
9) Io non ci credo perché se vinciamo a Milano e c’e’ il serio rischio che si rivinca lo scudetto, poi non e’ possibile passare le prossime 11 domeniche pomeriggio a compulsare in maniera morbosa i risultati delle inseguitrici su qualsiasi media a disposizione -radio,internet,tv- a meno di scatenare crisi famigliari di proporzioni bibliche
10) Io non ci credo perché le favole son belle ma non sono vere e la vita -lo sappiamo tutti- e’ ingiusta di Eugenio Angelillo
A Elle: «Con Luc Besson, se l’appuntamento è alle 8, alle 08:01 stiamo girando, oppure lui sta già urlando. Esige il massimo ma ha una grande sensibilità»
Dal ritiro con la Nazionale: «Inizialmente non mi notava nessuno a causa della mia timidezza. Ero sempre nell'ombra, quindi dovevo mettermi alla prova e far capire alle persone che c'ero anche io in campo»
di Francesca Leva - Alla Gazzetta: «Per nessuna ragione avrei permesso si andasse oltre: come giocatore, quando sei in preda alle emozioni, puoi fare cose di cui poi ti penti, ma da allenatore devi avere sempre disciplina».
Per il Napoli Conte è l'unico a poter risolvere questa situazione e Conte non lascerà la squadra in questo momento perché per lui rappresenterebbe una sconfitta
Serve un intervento immediato della società per sgombrare le ombre sul futuro della panchina e fare chiarezza sui reali obiettivi della stagione, tutti ancora a portata di mano degli azzurri
Il presidente del napoli su X: «Ai tifosi dico: sono orgoglioso di avere al mio fianco, e al fianco del Napoli e dei calciatori, un uomo vero come Antonio Conte, capace di sacrificare ogni secondo della sua vita per la sua professione, con estrema generosità e dedizione»
Il Corriere dello Sport: "Uno aveva 70 anni ed è stato colpito da arresto cardiaco nei pressi del Fan Village di piazza d'Armi. L'altro, 78 anni, ha accusato un malore sugli spalti dell’Inalpi Arena"
Il summit è avvenuto quest'oggi a Rabat, in Marocco. Tanti i temi sul tavolo. Infantino promette «misure concrete e significative con l'obiettivo di migliorare il calcio per il futuro».