La Premier League sacrifica la tradizione per i diritti tv: niente Boxing Day e addio al blackout tv del sabato pomeriggio

La sintesi del Guardian: "Sta per crollare l'ultimo baluardo della tradizione inglese, niente partite in tv il sabato alle 15. I proprietari americani dei club spingono in questo senso. Il Boxing day quest'anno ridotto a un solo match"

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Manchester City's Norwegian striker #09 Erling Haaland hugs Manchester City's Spanish manager Pep Guardiola following the English Premier League football match between Liverpool and Manchester City at Anfield in Liverpool, north west England on December 1, 2024. (Photo by Adrian Dennis / AFP) / RESTRICTED TO EDITORIAL USE. No use with unauthorized audio, video, data, fixture lists, club/league logos or 'live' services. Online in-match use limited to 120 images. An additional 40 images may be used in extra time. No video emulation. Social media in-match use limited to 120 images. An additional 40 images may be used in extra time. No use in betting publications, games or single club/league/player publications. /

Tra la tradizione e i soldi, non c’è neanche da stare a discuterne. Il calcio inglese sta sacrificando capitoli importanti della propria storia sull’altare dei diritti tv, dei piccioli. I due totem sono: il Boxing Day (ossia le partite al 26 dicembre): una delle sue tradizioni più radicate (oggi si giocherà solo il match tra Manchester United e Newcastle stasera alle 21). E addirittura il black-out tv del sabato pomeriggio alle 15. A quell’ora non si trasmettono partite in tv nel Regno Unito per non dissuadere i tifosi di tutte le leghe ad andare ad assistere dal vivo alle performance della propria squadra del cuore. Il Regno Unito sta per cedere anche su questo.

Partiamo dal Boxing Day. La drastica riduzione delle partite in programma il 26 dicembre è il riflesso di tensioni più profonde tra diritti televisivi, carichi di lavoro per gli atleti, regolamenti internazionali e modelli economici sempre più orientati al mercato. Una trasformazione che rimette in discussione anche la sostenibilità del calcio inglese. L’ultima volta che non si giocò a Santo Stefano risale al 1982; in questo millennio, invece, il 26 dicembre ha sempre offerto almeno cinque incontri, spesso un’intera giornata di campionato.

Il Boxing Day si piega al mercato dei diritti televisivi, la Premier ragiona sull’abolizione del black out

La Premier League vorrebbe attribuire questa scelta all’espansione delle competizioni europee per club, come scrive la Faz. In una dichiarazione dai toni critici, la lega afferma di voler «riconoscere le circostanze che hanno portato a un numero ridotto di partite del Boxing Day e quindi a un’importante tradizione nel calcio inglese». Il riferimento è al crescente carico di lavoro imposto da Champions League, Europa League e Conference League, che richiedono un numero sempre maggiore di partite prima delle fasi a eliminazione diretta:

In realtà la questione è tutt’altra. “Follow the money”, come sempre.

Scrive il quotidiano tedesco:

“La colpa è anche del contratto firmato con la Federcalcio inglese. In base a questo contratto, la massima serie deve garantire ai propri media partner che 33 delle 38 giornate di campionato si giocheranno nei fine settimana”.  Pertanto, a causa di vincoli di programmazione, la 18a giornata, che si svolge intorno al “Boxing Day”, deve essere giocata in gran parte nel fine settimana.

Ma quella del Boxing Day non è l’unica resa che il calcio inglese sta preparando.

Come scrive il Guardian, all’inizio del prossimo anno la Premier League e l’Efl (è la seconda lega professionistica del calcio inglese, la loro Lega di Serie B per capirci ndr) avvieranno colloqui per consentire, per la prima volta, la trasmissione in diretta settimanale di tutte le partite del sabato alle 15. Il Regno Unito è l’ultimo Paese in Europa a mantenere il blackout televisivo di quell’orario, previsto dall’articolo 48 dello statuto Uefa:

L’accordo tra l’Efl e Sky Sports vale 935 milioni di sterline in cinque anni, garantendo all’emittente i diritti esclusivi in ​​diretta per 1.059 partite a stagione di Championship, League One, League Two, Carabao Cup. La Lega SEfl potrebbe rendere disponibili tutte le sue 1.891 partite se raggiungesse un accordo con la Premier League e la Football Association per rimuovere il blackout. Anche la Premier League è interessata a valutare la vendita di ogni partita, dato il calo del valore dei diritti media in tutta Europa. […]

Molti proprietari americani dei club di Premier League stanno insistendo da tempo per trasmettere tutte le partite, come accade per ogni sport negli Stati Uniti. Il blackout si riferisce all’articolo 48 dello statuto Uefa, in base al quale la trasmissione di partite di calcio in diretta in un territorio può essere vietata per “due ore e mezza di sabato o domenica. […] È improbabile che la Federazione Internazionale, che è tenuta a presentare richiesta alla Uefa per l’imposizione dell’Articolo 48 su richiesta delle leghe, si opponga all’eliminazione del blackout”.

In questo quadro, la riduzione del Boxing Day appare meno come un incidente isolato e più come il sintomo di una Premier League sempre più schiacciata dalle esigenze del mercato. La Lega ha già annunciato che dal 2026 quasi tutti i giocatori torneranno a scendere in campo il giorno di Santo Stefano. Ma la sensazione è che, anche quando il calendario tornerà favorevole — come accadrà nel 2026, con il 26 dicembre di sabato — non sarà esattamente lo stesso.

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