Il Napoli femminile ha la sua Hojlund (Cecilie Fløe), ma è un business che stenta e non interessa a De Laurentiis
Il presidente fu chiaro a Giffoni: «Se si farà il Napoli Femminile? Non ci sono i soldi per la Serie A, B e C, figuriamoci per il femminile». Anche se le calciatrici tesserate in Campania sono triplicate.

Cm Biella 13/09/25 - serie A Women’s Cup / Juventus-Napoli / foto Cristiano Mazzi/Image Sport nella foto: formazione Napoli
Se Cecilie Fløe incontrasse il suo connazionale Rasmus Højlund e gli raccontasse l’impatto che ha avuto quest’anno sul calcio italiano e il Napoli Women (7 gol in 12 partite), gli farebbe forse vedere il suo gol nella vittoria storica contro l’Inter, e lo incentiverebbe a farne uno così ai nerazzurri in campionato il prossimo 11 gennaio.
Beatrice Beretta potrebbe chiedere a Vanja Milinkovic-Savic come è diventato un para-rigori. O Tecla Pettenuzzo parlerebbe con Giovanni Di Lorenzo dell’importanza di essere capitani in una piazza come Napoli. Sarebbe interessante vedere anche un Antonio Conte urlare dagli spalti del Giuseppe Piccolo di Cercola come se fosse seduto in panchina insieme a mister Sassarini. Tutto questo, al momento, sembra essere solo un miracolo (non quello della 34esima strada, De Laurentiis è qui l’anti-Babbo Natale che non porta doni alle azzurre).
Il Napoli Women slegato dall’Ssc Napoli di De Laurentiis
Il Napoli Women è l’unica società del Sud della Serie A femminile, ma è anche l’unica, insieme al Como Women, a non essere legata alla società maschile (specifichiamo: Como ha due squadre femminili, quella in A indipendente e quella in B legata alla maschile). Delle dodici squadre presenti quindi nel massimo campionato italiano femminile, dieci hanno la possibilità di usufruire dei benefit delle società maschili; poi c’è il Napoli Women, quella piccola realtà che viene ignorata dal presidente azzurro Aurelio De Laurentiis.
«Se si farà il Napoli Femminile? Non ci sono i soldi per la Serie A, B e C, figuriamoci se ci sono quelli per il femminile».
Queste, le parole di De Laurentiis al Giffoni Film Festival della scorsa estate. Un tempismo da maestro, perché sono arrivate pochi giorni dopo che l’Italia ha sfiorato la finale del Campionato Europeo.
Forse, però, il presidente dell’Ssc Napoli aveva dimenticato (o non era a conoscenza) che nel lontano maggio 2022 l’ex patron del Napoli Women, Raffaele Carlino, aveva provato a coinvolgere la famiglia De Laurentiis nel progetto del femminile. A Radio Punto Nuovo, Carlino aveva dichiarato:
«Ci ho provato più volte con i figli ma a loro probabilmente il femminile non interessa, non piace, saranno troppo impegnati con la prima squadra o con il Bari».
Alla fine di quella stagione il Napoli Femminile scese in Serie B e in Italia arrivò il professionismo per le ragazze. Sarebbe stato uno di quei momenti che piacciono a De Laurentiis: risalire dalle macerie, come fece con l’Ssc Napoli vent’anni fa. Ma no, anche stavolta non si era convinto. Un’altra “perla” (presidente, a Natale siamo tutti più buoni) per giustificare il suo mancato apporto nel settore, tirata fuori al Giffoni la scorsa estate, è stata la seguente:
«Hanno voluto fare il calcio femminile italiano professionistico, alzando i costi a dismisura».
Povere Milan, Inter, Roma, Lazio, Juventus, Bologna, Como, Fiorentina, Sassuolo, Genoa, Torino, Parma, Venezia, Hellas Verona, Frosinone… forse falliranno e non le vedremo più.
Dei costi raddoppiati ha parlato anche il presidente del Napoli Women, Marco Bifulco, imprenditore trentenne subentrato nell’estate 2024:
«Con l’avvento del professionismo i costi sono raddoppiati e tante società non legate alle maschili sono scomparse».
Sembrava la fine, e invece il piano quinquennale ha portato la squadra ad essere attualmente ottava in campionato dopo nove gare, a +9 punti dalla zona retrocessione, e ai quarti di Coppa Italia. Sì, ma quando finiranno questi cinque anni (ora siamo al secondo), cosa accadrà? Tenendo conto anche tra il 2008 e il 2024 le calciatrici tesserate tra i 10 e i 15 anni in Campania sono più che triplicate (da circa 6500 a quasi 20mila).
Intanto, si osserva. Si guardano Juventus e Roma che fanno la Champions, l’Inter i preliminari. E si aspetta che Aurelio De Laurentiis trovi sotto l’albero i classici soldi di nonni e zii che ti fanno campare tutto l’anno; si trasformerà mai nel premio Oscar Edmund Gwenn?










