Musetti: «Sto lavorando per colmare il gap con Sinner e Alcaraz. Li ho incontrati entrambi quest’anno e ho capito i miglioramenti da compiere»
Musetti ritirando il premio di Atleta dell’anno ai Gazzetta Sports Awards: «Ho inserito nel mio team il coach Perlas che affiancherà Tartarini. Spero che questo possa portarmi al definitivo salto di qualità»

Londra (Inghilterra) 10/07/2024 - Wimbledon / foto Panoramic/Image Sport nella foto: Lorenzo Musetti ONLY ITALY
Lorenzo Musetti si aggiudica il premio di Atleta dell’anno ai Gazzetta Sports Awards. Ecco le sue parole.
Le parole di Musetti
Ecco le parole di Musetti, come riportate dalla Gazzetta:
«È stata una stagione veramente bella, con tante prime volte: sono entrato tra i primi dieci, prima finale a Montecarlo, prima qualificazione alle Finals. Cercavo da tempo questo salto di maturità. Sinner e Alcaraz? Sto lavorando per colmare questo gap, li ho incontrati entrambi quest’anno e mi è servito per capire i margini di miglioramento da compiere. Per questo ho inserito nel mio team il coach Perlas che affiancherà Tartarini. Spero che questo possa portarmi al definitivo salto di qualità»
Musetti: «Le emozioni mi scassano, mi faccio prigioniero da solo. Le bestemmie? Sono andato anche da uno psicoterapeuta»
L’intervista a “D” di Repubblica:
Dice di essere “proprio vintage. Non leggo libri, non seguo serie tv, non gioco alla playstation, mai avuta una. Dovessi dire un periodo nel quale mi sarebbe piaciuto vivere e giocare non avrei dubbi: anni 80-90. Sarei stato a mio agio. Piaccio ai campioni del passato, forse si rivedono in me. Ma preferisco vivere nel presente, non in una bolla nostalgica. Sono un’altra versione del tennis che vuole esistere anche senza sparare cannonate. Ho diritto alla mia musica e al mio futuro”.
E ancora: il suo colpo preferito è “il passante di rovescio è il gesto tecnico che più mi piace. Quando riesce è come una liberazione, come un gol nel calcio, anzi come se segnasse la nostra nazionale”. E poi c’è il lato negativo del tennis, “le tempeste emotive. L’alternarsi di gioie e dolori. Tutto cambia in fretta: dal bello passi al brutto, sei in cima, ti ritrovi sul fondo. Dal paradiso all’inferno. Tutto intenso, forte, feroce nello stesso modo. Cadi a un passo dall’orizzonte, basta un 15, e quello che stavi per afferrare non c’è più. Ti chiedi: perché tutto questo male? Non lo reggo, non ce la faccio, le emozioni mi scassano, entro in una spirale negativa, mi flagello, mi faccio prigioniero da solo, parlo ad alta voce, mi escono dalla bocca commenti inappropriati. Ho una sensibilità esasperata che magari viene vissuta con fastidio”.
«Ma io sono toscano, da noi si urla, si alza la voce, così per abitudine. Io con un certo tipo di linguaggio non voglio offendere e non vado fiero delle mie derive. Mia nonna diceva: “Chi di vizi vuol guarire preghi Dio di non averli”. Ci ho lavorato sopra, per un po’ mi sono fatto aiutare da uno psicoterapeuta, poi ho interrotto la collaborazione. Non inseguo la perfezione, non sono politicamente corretto, il mio carattere è questo. Ma non sono nemmeno uno che cerca il conflitto».









