Del magnifico centrocampo del Napoli sono rimasti solo McTominay e Lobotka

Tutti gli altri sono infortunati: De Bruyne, Anguissa, Gilmour. Loro due dovranno caricarsi il Napoli sulle spalle per almeno sette partite. Per Conte ormai è emergenza continua

napoli

Dc Napoli 25/11/2025 - Champions League / Napoli-Qarabag / foto Domenico Cippitelli/Image Sport nella foto: esultanza gol Scott McTominay

La notizia della possibile operazione di Gilmour, alle prese con la pubalgia che lo ha messo ko nel match contro il Como del 1° novembre, certifica e ribadisce una realtà ormai evidente: il Napoli avrà soltanto due centrocampisti fino all’apertura del mercato del 2 gennaio. McTominay e Lobotka dovranno caricarsi la mediana, da soli, per sette partite. Forse otto, dipende se il Napoli vincerà o meno la semifinale di Supercoppa contro il Milan.

Napoli, c’è un problema (grosso) a centrocampo

Gli altri, a centrocampo, si sono fermati tutti.

Kevin De Bruyne: lesione di alto grado del bicipite femorale destro.
Frank Anguissa: stessa diagnosi, ma alla gamba sinistra.
E, dulcis in fundo, Gilmour: pubalgia.

McTominay e Lobotka sono i superstiti di quello che a inizio stagione veniva descritto come il centrocampo più forte d’Italia e uno dei più forti d’Europa. Sono loro due i veri Highlander del centrocampo azzurro. Peraltro anche Lobotka si era fermato per una lesione distrattiva rimediata contro il Genoa. A questo punto speriamo che nessuno dei due prenda nemmeno un leggero raffreddore fino all’apertura del mercato di gennaio. In caso contrario (facciamo gli scongiuri), il Napoli sarebbe costretto a schierare il sempiterno Elmas nelle vesti di Man for all seasons, ormai abituato a coprire ogni zolla del campo (gli manca solo il ruolo di portiere), e il giovanissimo — seppur talentuoso — Vergara. Ma dubitiamo che Antonio Conte sia incline a gettarlo improvvidamente nella mischia dello spigoloso campionato italiano.

Tre infortuni pesanti in mediana hanno costretto Conte a reinventare il suo Napoli con un 3-4-3 che, va detto, ha portato una certa verve offensiva. Resta però il rammarico di non aver ancora visto in azione quello che prometteva di essere un centrocampo da pesi massimi, capace di unire quantità e qualità. Le colpe? I campi di Castel Volturno, la pioggia, il poco turnover, le cavallette, la sfortuna, i ritmi del calcio contemporaneo ecc. ecc. Ai posteri l’ardua sentenza. Intanto, il latte è versato e, se c’è una qualità che va riconosciuta a Conte, è l’abilità di fare di necessità virtù.

Le partite che ci separano dal mercato invernale

In questo scenario tutt’altro che roseo, il Napoli dovrà affrontare:

  • Roma – 30 novembre, ore 20:45

  • Cagliari (Coppa Italia) – 3 dicembre, ore 18:00

  • Juventus – 7 dicembre, ore 20:45

  • Benfica (Champions League) – 10 dicembre, ore 21:00

  • Udinese – 14 dicembre, ore 15:00

  • Milan (semifinale Supercoppa) – 18 dicembre, ore 20:00

  • Eventuale finale Supercoppa contro una tra Bologna e Inter – 22 dicembre, ore 20:00

  • Cremonese – 28 dicembre, ore 15:00

 

 

 

Correlate