Neres è più di un’ala: sa fare il falso nueve, la seconda punta. E, soprattutto, sa segnare
La soluzione Neres, utilizzata in emergenza, potrebbe in realtà rappresentare un'arma in più: piccoletto, rapido, fulmineo e talvolta anche letale (come contro l'Atalanta)

Ni Napoli 01/10/2025 - Champions League / Napoli-Sporting Lisbona / foto Nicola Ianuale/Image Sport nella foto: David Neres
L’assoluto mattatore nella convincente vittoria maturata ieri sera nel big match contro l’Atalanta è stato, ovviamente, David Neres. Il brasiliano, autore di una doppietta (al 17′ e al 38′), ha messo in mostra le specialità della casa, calpestando zolle di campo ben diverse dalla solita fascia destra di competenza, dimostrando una buona comprensione tattica dei movimenti tipici di una punta.
E se Neres funzionasse bene anche come falso 9?
L’avevamo visto già in occasione del match contro l’Inter, dove il brasiliano, in campo per 81 minuti nel ruolo di punta, ha consentito al Napoli di sviluppare le sue trame tattiche senza fornire punti di riferimento a difensori rocciosi e tignosi come Acerbi e Bastoni. Emblematico il movimento in occasione del goal di Anguissa, dove, grazie a un pregiato tocco di sinistro, prende il tempo alla difesa nerazzurra, consentendo al camerunense di involarsi verso Sommer.
Certo, la scelta contro l’Inter fu dettata da necessità, ma si rivelò fondamentalmente corretta. Tornando al match contro la Dea, stavolta un centravanti di ruolo lo troviamo eccome: trattasi di Hojlund, che ha delle consegne ben precise: fare a sportellate, attirare su di sé la pressione di Hien, mantenere palla e smistarla per sfruttare gli inserimenti brucianti di Neres e Lang. Vi ricorda qualcosa? Beh, il piano tattico ha funzionato.
Il primo goal, tutto verticale, nasce da uno splendido passaggio di Hojlund che mette in moto proprio il brasiliano, che, sfruttando il passo differente, brucia Ahanor, si accentra in area piccola e scarica il sinistro sul secondo palo.
Il secondo goal
Ma è sul 2-0 che vorremmo concentrarci. Questa volta Hojlund non è lì a far da sponda, è fuori dall’area di competenza, trascinandosi dietro il solito Hien. E chi c’è pronto a ricevere centralmente il pallone recuperato alto da Rrahmani e smistato alla perfezione da McTominay? Proprio Neres, in veste di centravanti, che scarica un sinistro tagliente e incrociato sul palo lontano, dove Carnesecchi non può arrivare.
Un altro dettaglio da tenere d’occhio è questo: è lo stesso Neres a portare la prima pressione su Carnesecchi e a indurlo al rilancio. Lo stesso Neres che si trovava lì al posto di Hojlund, e non in maniera casuale. L’assetto tattico proposto da Conte ieri ha voluto sfruttare proprio la lentezza della retroguardia orobica, che raramente è riuscita a contrastare l’esuberanza e la velocità degli esterni. L’“apribottiglie”? Ovviamente Hojlund, impegnato in un duello rusticano, molto old school, con Hien.
Dunque la soluzione Neres, utilizzata in emergenza, potrebbe in realtà rappresentare un’arma in più: piccoletto, rapido, fulmineo e talvolta letale. In partite bloccate un calciatore così sgretola ogni punto di riferimento offerto da un centravanti di stazza. Se poi è combinato con un centravanti vero, come ieri, la combo è devastante.
Neres, un po’ di numeri
Certo Neres non ha mai brillato particolarmente per continuità ma comunque parliamo di un profilo di assoluto spessore europeo. Prodotto delle giovanili dell’Ajax, con i Lancieri ha messo a segno 47 gol e 29 assist. Nella stagione 2018-2019, David Neres fu uno dei protagonisti della straordinaria corsa dell’Ajax fino alle semifinali di Champions League. In particolare, segnò una rete nel ritorno degli ottavi di finale contro il Real Madrid, contribuendo al successo per 4-1 che consente ai Lancieri di qualificarsi al turno successivo. Successivamente si ripetè nei quarti di finale d’andata contro la Juventus, firmando il gol del pareggio per gli olandesi (1-1).
Al Benfica (club dal quale lo ha acquistato il Napoli), ha collezionato 83 partite, con 17 gol e 25 assist.
Insomma, un profilo da non sottovalutare: con la giusta chiave può diventare devastante.











