McTominay, un gesto alla Pelè, ora fai appendere quel gol al Louvre. The Scotsman celebra la rovesciata di Scott
Una giornata epica ad Hampden Park per la Scozia. Qualificazioni ai mondiali e una rovesciata più bella di Napoli-Cagliari. Tre gol uno più bello dell'altro

Scotland's midfielder #04 Scott McTominay grabs the corner flag as Scotland's midfielder #23 Kenny McLean celebrates with teammates after scoring his long-range last-kick of the game goal during the FIFA World Cup 2026 European qualification football match between Scotland and Denmark at Hampden Park in Glasgow on November 18, 2025. Scotland scored two dramatic stoppage-time goals to beat 10-man Denmark 4-2 on Tuesday and reach the World Cup for the first time since 1998. (Photo by ANDY BUCHANAN / AFP)
“Ok Scott, hai fatto una gran rovesciata per il Napoli, ora replicala per la Scozia. Nessun problema. Che gol per dare la spinta alla Scozia, il tipo di momento che ti fa guadagnare un posto ai Mondiali. È stato una minaccia per tutta la sera per i danesi. Fai appendere quel gol al Louvre. Solo per questo, signore, ne prendi 10″. Sembra l’inizio di un poema epico, invece è il voto che The Scotsman dedica a Scott McTominay dopo l’epica, appunto, qualificazione della Scozia ai Mondiali di Usa 2026. C’era tantissima Serie A ad Hampden Park: la sblocca McTominay con una rovesciata fantastica, nella ripresa Hojlund pareggia su rigore. Shankland manda di nuovo avanti la squadra di Clarke, ma all’82’ l’ex Lecce Dorgu fa 2-2. Sembra finita, invece non è così. Tierney in pieno recupero trova la terza rete dei suoi e al 99’ c’è tempo anche per il 4-2: McLaen segna addirittura da centrocampo.
Mc Tominay e gli altri eroi della Scozia
Tierney non è più un titolare inamovibile della Scozia, ma ha rimesso il suo nome in alto con un gol nei minuti di recupero che ha portato gli scozzesi sul 3-2: una rete destinata a essere ricordata come il colpo di testa di Joe Jordan contro la Cecoslovacchia nel 1973. E, paradossalmente, non è stato nemmeno il gol più bello della serata. Forse neppure il secondo. Kenny McLean ha firmato un tiro da cinquanta yard che ha blindato la qualificazione mondiale della Scozia. Sì, avete letto bene. Avete programmi per la prossima estate? Adesso sì. Che andiate negli Stati Uniti, in Canada o in Messico, poco importa: la Scozia ci sarà. È tornata. E Steve Clarke entra nella leggenda.
Certo, non è stato un percorso lineare. La Scozia ha scelto, come spesso accade, il modo più tortuoso. A un certo punto, dopo il tap-in del subentrato Lawrence Shankland, mancavano appena dodici minuti più recupero al traguardo Mondiale. Ma la Danimarca ha complicato tutto quando, nonostante l’espulsione di Rasmus Kristensen, ha trovato il pareggio con Patrick Dorgu a otto minuti dalla fine, su un’azione in cui Tierney aveva qualche colpa. Tre minuti prima Shankland aveva riacceso l’entusiasmo, segnando sotto misura su angolo di Lewis Ferguson. Vedere quelle speranze sciogliersi così in fretta è stato brutale. Sembrava che finalmente le stelle si stessero allineando dopo un digiuno così lungo, e in effetti lo stavano facendo — solo con un certo ritardo. Tierney ha rimesso avanti la Scozia con un destro da 25 metri nato da un errore danese. Che ci facesse lì, lui che aveva preso il posto di Hickey sulla destra, poco importa. McLean, poi, ha sigillato tutto all’ottavo minuto di recupero, sorprendendo Kasper Schmeichel con un tiro da metà campo. Una serata folle. Indimenticabile.
La rovesciata di McTominay prima della qualificazione della Scozia
E proprio mentre si evocavano leggende brasiliane, ecco un gesto da Pelé. Per quanto incredibile possa sembrare, un calciatore scozzese ha eseguito una rovesciata da tramandare ai posteri. I bambini di tutta la Scozia cercheranno di imitare il “McTominay”. Il commentatore locale, inizialmente, l’aveva definito “gol della stagione”, poi “gol del decennio”. All’intervallo è diventato “gol del secolo”. Che magia, quella di McTominay. Segnare così dopo quattro minuti è sembrato quasi un peccato: troppo presto, hanno pensato in molti. Ma prima c’è stato un pandemonio raro a Hampden. Un rinvio sbagliato di Mikkel Damsgaard è stato immediatamente punito: Gannon-Doak ha recuperato palla, ha saltato Pierre-Emile Hojbjerg e ha crossato verso il dischetto. McTominay ha fatto il resto, come quando aveva deciso la Serie A col Napoli a Cagliari: stacco impossibile, collo del piede all’altezza della traversa, palla in rete. Ha esultato sotto la tribuna principale, mentre Clarke gli chiedeva calma. Ma la calma non arrivava: la Danimarca aveva già preso il controllo, e l’uscita di Gannon-Doak per un problema al flessore ha tolto alla Scozia il suo uomo più esplosivo. Christie si è alzato sulla trequarti, McLean è stato arretrato accanto a Ferguson, e da lì la Scozia ha perso completamente il filo. Arrivare all’intervallo in vantaggio è stato quasi un miracolo. Miracolo che non è durato. Robertson ha commesso un fallo ingenuo su Gustav Isaksen, il VAR non lo ha salvato e Rasmus Hojlund ha trasformato il rigore del pareggio. Era solo l’inizio di un’altalena emotiva, ma alla fine la Scozia ce l’ha fatta. Con le buone o con le cattive, è arrivata al Mondiale. Ed è questo che conta.










