Gattuso: «Quel che pensavo del criterio qualificazioni, l’ho detto. Viviamo in un mondo in cui non si può dire nulla»

In conferenza stampa: «Non ne voglio più parlare, altrimenti poi in Sud America mi massacrano. Non credo sposteranno le partite di Serie A per i playoff»

Gattuso Nazionale Italia Sinner

Dc Roma 19/06/2025 - presentazione Commissario Tecnico Nazionale di Calcio / foto Domenico Cippitelli/Image Sport nella foto: Rino Gattuso

Gattuso in conferenza stampa. Domani alle 20:45 a San Siro l’Italia chiude il percorso nei gironi Mondiali contro la Norvegia. Gli Azzurri inseguono ancora il primo posto, ma il distacco di tre punti dagli scandinavi sembra ormai decisivo: per ribaltare tutto servirebbe un successo con un margine quasi irrealistico, addirittura nove reti. Ecco le sue parole:

«Calafiori è out, ieri ha provato a esserci, ma resterà fuori anche Tonali. Lui non ha problemi fisici, ma per la diffida non vogliamo rischiarlo. Oggi si allena e domani sarà allo stadio, così come Calafiori. Entrambi assisteranno alla partita».

Le parole di Gattuso

Che opinione hai sulle parole di La Russa e di De Laurentiis?

«Lo rispetto le parole di La Russa, ma sicuramente non era allo stadio e non l’ha vista nemmeno in tv, perché anche in televisione si percepiva bene che c’era gente che augurava la morte a delle persone, altri che dicevano di venire a Coverciano… Quelli non erano fischi, io li ho sempre accettati, erano cose molto più gravi.»

Farete riflessioni sul futuro a prescindere dai playoff?

«Sinceramente no. Ma è una questione anche del presidente, non nostra. Non si può parlare del futuro, il nostro obiettivo è andare a tutti i costi al Mondiale. Noi pensiamo a come restare vicini ai nostri giocatori. Stiamo organizzando come vederci a febbraio, stare 48 ore insieme, andare a trovarli. Ci stiamo organizzando per questo e anche per seguire le partite con tutte le nostre risorse.»

Come affronterete la partita di domani?

«Dobbiamo essere molto intelligenti e non farci prendere dall’entusiasmo. Domani è una gara che ci permetterà di capire a che livello siamo, a che altezza è l’asticella. Serve intelligenza: niente espulsioni, niente sciocchezze. A livello mentale possiamo crescere anche in questo tipo di sfida. La gara di Oslo l’ho vista con il mio staff: nei primi 15-20 minuti l’Italia mi è piaciuta, poi dopo l’1-0 è cambiato tutto. Loro hanno quattro giocatori davanti che sfruttano ogni errore e quando fanno blocco difensivo è difficile metterli in difficoltà. Al momento la Norvegia è una squadra completa a 360°.»

È possibile spostare le partite del 22 marzo?

«Noi possiamo fare poco, il presidente lavora molto su questa questione. Miracoli non li può fare una sola persona, secondo noi sarà difficile che sposteranno le partite. Speriamo ci diano una o due finestre per vedere i nostri calciatori.»

Frattesi e Cambiaso sono diffidati: vale lo stesso discorso fatto per Tonali? Come sta Mancini?

«Mancini ha preso una vecchietta, ha stretto i denti. Vedremo, o lui o Buongiorno. Frattesi domani giocherà: ha caratteristiche completamente diverse e partirà dal primo minuto.»

Domani sarà il giorno per capire se Pio Esposito può essere l’altro attaccante?

«Lui non deve dimostrare nulla, non è la sua partita. Pio deve fare il Pio, combattere e giocare bene. Deve legare il gioco e segnare se capita. Stiamo parlando di un calciatore molto maturo per la sua età. Gli ho spiegato tutto anche all’Inter, dove ha concorrenza importante: non deve vivere ogni partita come se dovesse dimostrare qualcosa. Domani deve fare il Pio.»

Come mai la Norvegia guida il girone e l’Italia è seconda?

«Faccio i complimenti alla Norvegia: ha dimostrato grandi qualità e una mentalità eccellente. È una nazionale che richiede sempre prestazioni di alto livello per essere battuta. Domani sappiamo cosa vogliono fare: sono bravi a fare blocco difensivo, difficilmente la loro linea si rompe. Ti fanno credere di dominare il gioco e poi, con le caratteristiche dei loro giocatori offensivi, possono fare male, anche sui piazzati. Sarà una partita molto complessa.»

Il 9-0 è davvero realistico? Cosa può fare la Norvegia al Mondiale?

«Il 9-0 è impensabile. Nel calcio mai dire mai, ma dobbiamo guardare la realtà. Prepariamo la partita come una sfida vera, giocandoci l’orgoglio e affrontando una squadra che sei mesi fa ci mise in grande difficoltà. Con intelligenza e concentrazione ce la giocheremo per dare continuità a ciò che stiamo facendo. Vincere 9-0 è molto difficile, quasi impossibile. Però mai dire mai…»

E se contasse la differenza reti negli scontri diretti, il 4-0 sarebbe bastato?

«Non ne voglio più parlare, altrimenti poi in Sud America mi massacrano. Ormai viviamo in un mondo in cui non si può dire più nulla.»

Haaland è davvero il numero 9 più forte al mondo?

«Ci sono attaccanti e attaccanti… Per quello che fa, sì, è unico. Ha forza, balistica e coordinazione incredibile. È molto elastico e velocissimo. È unico, poi ci sono altri attaccanti con caratteristiche diverse, come Mbappé, con cui non si può fare paragoni. Sta collezionando record su record, gioca sempre e non ha mai avuto infortuni gravi, cosa fondamentale.»

Pensi sia ingiusto questo criterio di qualificazioni?

«Avrei molte cose da dire. Bisognerebbe parlare della Nations League, ma un giorno sarà giusto che il presidente venga qui e spieghi tutto. So queste cose perché parlo con chi ne sa più di me e ho già detto quello che volevo dire.»

Qual è stata la difficoltà più grande e, al contrario, la soddisfazione finora?

«Difficoltà poche: qui c’è grandissima unità. Dal magazziniere a Buffon, li ringrazio per tutto l’aiuto. Le gioie sono le vittorie, vedere la squadra felice e l’entusiasmo nello spogliatoio mi riempie di gioia. Dobbiamo continuare su questa strada.»

Con quale spirito bisognerà affrontare le gare di marzo?

«Paura mai. Dobbiamo arrivarci con grande preparazione fisica e mentale. Oggi siamo all’undicesima giornata, ci ritroveremo alla 30esima… Dobbiamo pregare chi è lassù e sperare di arrivare nel miglior modo possibile. Bisogna essere frizzanti e spensierati, i punti si mettono quando la testa è pronta, non prima.»

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