Il Milan non è ancora attrezzato per concorrere alla corsa per lo scudetto (Ordine)
Sul Giornale: “Per stare al vertice devi poter contare su una squadra che non teme di sfidare la tempesta nei momenti clou. A Parma qualche antico difetto è emerso in modo preoccupante”.

(From L) AC Milan's Italian defender #33 Davide Bartesaghi, AC Milan's Croatian midfielder #14 Luka Modric and AC Milan's American forward #11 Christian Pulisic react at the end of the Italian Serie A football match between Parma and AC Milan at the San Siro Stadium in Parma, northern Italy, on November 8, 2025. Parma and AC Milan equalised 2 - 2. (Photo by Piero CRUCIATTI / AFP)
Il Milan non riesce ad andare oltre il 2-2 contro il Parma e dalla squadra di Max Allegri sono iniziati ad emergere alcuni fantasmi del passato.
Milan ancora troppo ingenuo per lottare per lo scudetto
Scrive Franco Ordine su Il Giornale:
“Dopo undici turni è possibile stilare un primo bilancio su questo nuovo Milan targato Max Allegri che naviga ai bordi del quartetto di testa. Al culmine del 2 a 2 di Parma che sa ancora una volta di grande occasione persa, il verdetto è il seguente: il Milan non è attrezzato per concorrere alla corsa per lo scudetto. E qui c’è bisogno di spiegazioni approfondite. Basta riflettere sull’ingenuità commessa da Estupinan sul finire della prima frazione per cogliere il primo riscontro. È vero che nella ripresa ha firmato un intervento difensivo su Pellegrino ma al ritorno dopo un mese d’assenza per infortunio – il suo contributo complessivo è stato davvero modesto a tal punto da far rimpiangere persino Bartesaghi che pure con la Roma aveva commesso qualche strafalcione iniziale.
Se si accende poi un riflettore su Fofana è facile riassumere le sue prove in altrettante insoddisfazioni: sul piano offensivo ha avuto più occasioni da gol sbagliando sotto porta e fermandosi al sigillo di Udine. Terzo appunto: Nkunku, dopo un’ora di gioco, ha lasciato il posto a Loftus Cheek con zero rimpianti, segno di un contributo alla causa molto modesto. C’è inoltre da segnalare un minimo comun denominatore che è di natura psicologica e riguarda la personalità del gruppo. Per stare al vertice del campionato devi poter contare su una squadra che non teme di sfidare la tempesta nei momenti clou delle sfide. A Parma invece qualche antico difetto è emerso in modo preoccupante per l’assenza di qualche leader (Rabiot) e perché la transizione tra quel Milan preda del panico collettivo e quest’altro, più maturo, non è ancora completata. Per fortuna di Allegri, c’è in questo scenario non esaltante, una luce che proviene da Rafa Leao e dalla sua recente striscia. Al di là dei gol (raggiunto a quota 4 Pulisic), quel che conta è la tendenza a imporsi come leader del gruppo”.











