Conte ha reso il Napoli remissivo davanti alle difficoltà (Condò)

La stanchezza della squadra di Conte si spiega col turnover: il tecnico ha riproposto la stessa formazione della Champions, Italiano ne ha cambiati sei, se e l’è potuto permettere perché il Bologna funziona.

Conte

Mg Bologna 09/11/2025 - campionato di calcio serie A / Bologna-Napoli / foto Matteo Gribaudi/Image Sport nella foto: Antonio Conte

Il Napoli ha perso contro il Bologna 2-0 al Dall’Ara, continuando la crisi di risultati in campionato e Champions (l’ultima vittoria risale al Lecce, 28 ottobre).

L’entusiasmo del Bologna è opposto alla depressione del Napoli

Paolo Condò scrive sul Corriere della Sera:

“La Champions succhia energie ma il Napoli, che aveva giocato martedì, è stato subissato dal Bologna, sceso in campo giovedì in Europa. Si spiega col turnover: Conte ha riproposto pari pari la stessa formazione, Italiano ne ha cambiati sei su undici. Se l’è potuto permettere perché il Bologna funziona, e così è facile mandare in panchina Castro, tanto il sostituto Dallinga legittima la scelta timbrando l’1-0. Avevamo segnalato come il segmento di cinque gare fra le soste di ottobre e novembre fosse stato spesso indicativo: ebbene, la classifica dice Inter 12 e poi Bologna 11, il che apre una nuova dimensione alla squadra di Italiano. C’è in giro un entusiasmo che fa punti in modo diametralmente opposto alla depressione del Napoli, che ne toglie. Dopo aver provato a proteggere lo spogliatoio attaccando chi ne sta fuori («leggo tante critiche ma poi vedo che siamo primi»), Conte ieri ha analizzato con severità il grigiore che si è impadronito della squadra, rendendola remissiva davanti alle difficoltà”.

Conte, a tradirlo sono i suoi fedeli giocatori

Ne scrive il Corriere della Sera con Monica Scozzafava:

Dominato tatticamente, a secco di idee e di energie. Il Napoli sconfitto a Bologna (la squadra di Italiano legittima le aspirazioni d’alta classifica) certifica tutti i malesseri degli azzurri e, soprattutto, mette finalmente a nudo Antonio Conte. Il comandante si svela, per una volta non si piega alle ragioni di opportunità, non vola alla ricerca di pseudogiustificazioni, non protegge nessuno (neanche se stesso) non alza la voce per spaventare i nemici. Non ne ha. A tradirlo sono i suoi fedeli giocatori («non vedo entusiasmo, non vedo energia») o forse un suo eccesso di sicurezza nella gestione dello spogliatoio.

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