Bisseck era da espulsione o no? Per Repubblica gli arbitri uccidono il calcio più della pirateria
Verona-Inter. Per il Corsport sì, per la Gazzetta no. Il Corsport: «Non c’è nessuno fra Giovane e la porta, Sucic è lontanissimo (arriva molto dopo più vicino al pallone, non fatevi ingannare)»

Db Torino 20/04/2022 - Coppa Italia / Juventus-Fiorentina / foto Daniele Buffa/Image Sport nella foto: Daniele Doveri
Bisseck era da espulsione o no? Per Repubblica gli arbitri uccidono il calcio più della pirateria
Ciascuno dice la sua. Per il Corsport e per Repubblica il fallo di Bisseck su Giovane era da espulsione, per la Gazzetta no, perché il pallone non stava andando verso la porta ma verso il fallo laterale quindi non era chiara occasione da rete. Alla fine non c’è unanimità nemmeno nel post-partita, figuriamoci come possiamo prendercela con l’arbitro o con gli addetti al Var
Questi i commenti.
Il Corriere dello Sport:
L’indecisione nella scelta (giallo? no rosso – nel taschino di sinistra, come al solito – anzi no, giallo) è peggio dell’errore. Tutto ruota attorno alla manca espulsione di Bisseck per il fallo su Giovane, sulla quale ha responsabilità anche il Var (Aureliano, ormai protagonista col “trequarti” quando inquadrano il Vor, dopo essersi presentato in bermuda stile Milano Marittima). Ultima: solita gestione pessima del disciplinare (per dire, il pestone di Lautaro su Bella Kotchap?). Ci riempiono la testa con giustificazioni, mistificazioni delle giustificazioni, arrampicate sugli specchi per coprire l’errore nel giustificare un errore. E con la frase «il calcio non vuole questo oppure vuole quest’altro». L’entrata in ritardo, scomposta ma non violenta, di Bisseck su Giovane era rosso. Per il calcio, per chi lo guarda, per chi ama il tennis o il basket. Ed invece stavolta la giustificazione è: la direzione dell’azione. Basta guardare le foto sopra. Non c’è nessuno fra Giovane e la porta, Sucic è lontanissimo (arriva molto dopo più vicino al pallone, non fatevi ingannare).
Repubblica:
Un torneo brutto, con partite spesso noiose e pochissimi gol, vecchi campioni che vengono a svernare qui con esiti alterni e giovani talenti italiani che invece scelgono altri campionati. Questa è oggi la nostra serie A, con squadre al vertice che faticano come mai nelle competizioni europee. Eppure questa fotografia del calcio italiano — con la Nazionale condannata ai play-off per riuscire nell’impresa di qualificarsi ai Mondiali dopo due clamorosi fallimenti — non è completa. Manca la parte peggiore: gli arbitri. Da inizio stagione è perennemente aperta la fiera dell’errore (e dell’orrore). Ultima decisione incomprensibile: il mancato rosso al nerazzurro Bisseck in Verona-Inter vinta dalla squadra ospite con un gol (meglio autogol) in un generoso recupero. A sbagliare ancora una volta Daniele Doveri. A far finta di niente il designatore Gianluca Rocchi, capo dei fischietti dal 2021. Il peggiore? Sicuramente il più discusso. E allora proviamo a ricordare ai dirigenti della Lega (e ai loro sponsor presidenti di club) che non solo la pirateria uccide il calcio.
La Gazzetta:
Sugli episodi principali le valutazioni sono condivisibili: il fallo di Bisseck su Giovane a campo aperto è rischioso ma la direzione del pallone, verso la linea laterale e non verso la porta, non giustifica in toto l’espulsione per chiara occasione da gol. Il giallo che Doveri sventola con il conforto dell’assistente Lo Cicero sembra quindi appropriato, così come il mancato intervento del Var Aureliano.









