Una cosa è nascere Lamine Yamal e un’altra è sapere come essere e vivere da Lamine Yamal (Valdano)
Sul Paìs. Il giocatore è il privilegiato che nasce con tutto. La persona, invece, deve studiare la materia. E non è una materia facile: si chiama fama planetaria

Barcelona's Spanish forward #19 Lamine Yamal celebrates scoring his team's first goal during the Spanish league football match between RCD Espanyol and FC Barcelona at the RCDE Stadium in Cornella de Llobregat, on May 15, 2025. (Photo by MANAURE QUINTERO / AFP)
È ormai da settimane al centro di polemiche. Lamine Yamal, si parla tanto di lui e ormai più per quel che combina fuori dal campo che per le sue magie in campo. È forse un talento consigliato fin troppo male e si sa, un ego così grande va gestito bene. Ne scrive Jorge Valdano sul Paìs.
L’analisi di Valdano su Yamal
Ecco cosa scrive sul Paìs:
“Lamine è uno di quei casi che si verificano ogni dieci o vent’anni e che arrivano per rendere il calcio migliore. Un giocatore a cui la lotteria genetica ha concesso tutte le armi che servono a un fuoriclasse: velocità fisica, tecnica e mentale; audacia nell’inventare; e il coraggio di sfidare avversari, tifoserie, critiche.
Ha, inoltre, un tratto generazionale che non mi preoccupa: non nasconde l’ego. Anzi, lo esibisce tingendosi i capelli di biondo, provocando con il sorriso, muovendosi con un’aria spavalda e un po’ disarticolata. Niente di allarmante: per sfidare il mondo, un pizzico d’ego è indispensabile. Ma è importante saperlo gestire.”
“Perché una cosa è avere la fortuna di nascere Lamine Yamal, e un’altra è sapere come essere Lamine Yamal. Il giocatore è il privilegiato che nasce con tutto. La persona, invece, deve studiare la materia. E non è una materia facile: si chiama fama planetaria. Dovrà vivere costantemente sotto osservazione, circondato da gente travestita da amici che lo userà, consapevole che ogni parola detta — per scherzo o sul serio — potrà essere fraintesa. Non si tratta di cambiare la propria personalità, ma di non permettere che il personaggio divori la persona.”
“Credo nell’intelligenza di questi superdotati. Ma qualcuno dovrebbe dire loro che, a 18 anni, non serve correre così veloce nella vita. Il calcio è generoso con chi ha un talento superiore, ma ti chiede qualcosa in cambio. Cose difficili. Per esempio, può dirti: “Dammi la tua adolescenza.”
Anche la fama è seducente, ma può dirti: “Dammi la tua vita privata.” Sono prezzi da pagare per essere ciò che milioni di ragazzi vorrebbero essere. Sarebbe ingiusto lamentarsi di un privilegio simile.”
Sulla risonanza delle sue parole sul Clásico
“Ci sono incroci pericolosi che insegnano a capire. L’ultimo Clásico è stato uno di questi: una cassa di risonanza di portata mondiale. Lamine non ha avuto bisogno di giocare bene per diventare il grande protagonista della partita. Alcune dichiarazioni dette per scherzo a casa di “amici” hanno trasformato il Bernabéu in una pentola a pressione con 80.000 indignati. Colleghi che lo hanno accusato di mancanza di rispetto, tifosi che lo hanno aggredito verbalmente, un clima emotivamente esplosivo che ha condizionato il suo gioco e quello della squadra. Il prezzo dell’essere il migliore non è mai economico.”











