Pandev: «All’Inter prima delle partite mangiavamo carbonara, Chivu mi ricorda Mourinho»
A Repubblica: «Per l’Inter non sarà una passeggiata contro il Napoli. Conte, soprattutto in campionato, è un fuoriclasse. Mi aspetto che possa essere decisiva una grande giocata».

Bucarest (Romania) 13/06/2021 - Euro 2020 / Austria-Macedonia del Nord / foto Imago/Image Sport nella foto: esultanza gol Goran Pandev
L’ex calciatore di Napoli e Inter Goran Pandev, ora commentatore a Sky Sport, ha rilasciato un’intervista a Repubblica alla vigilia del big match di campionato tra le due squadre.
L’intervista a Pandev
È vero che prima delle partite alcuni di voi mangiavano pasta alla carbonara?
«Verissimo. All’inizio mi stupivo. Alla Lazio andavamo avanti a bresaola. Ma quell’Inter era un gruppo di campioni, per cui conta più la serenità rispetto ai cinquanta grammi di peso in meno».
Avrebbe mai immaginato Chivu allenatore dell’Inter?
«Allora no, lo confesso. Ma aveva carisma. Devi averlo per essere capitano della Romania».
In che cosa Chivu le ricorda Mourinho?
«Nella comunicazione, tanto coi calciatori quanto con la stampa. È abile, ironico, efficace».
Domani c’è Napoli-Inter, lei ha giocato anche in azzurro. Quanto peseranno gli ultimi risultati in Champions?
«Anzitutto, nessuno potrà lamentarsi di arrivare più stanco dell’avversario, avendo giocato entrambe in trasferta martedì. Hanno gli stessi punti in campionato, ma vivono momenti diversi. L’Inter a Bruxelles ha vinto bene. Il Napoli a Eindhoven mi ha deluso. Ha fatto una partita disastrosa. In Europa non si devono fare queste figure».
Quindi vede favorita l’Inter?
«Champions e Serie A sono diverse. Per l’Inter non sarà una passeggiata. Conte, soprattutto in campionato, è un fuoriclasse. E ce ne saranno tanti anche in campo. Più che la tattica, mi aspetto che possa essere decisiva una grande giocata, in una cornice incredibile».
Cosa ricorda dell’esperienza a Napoli?
«Abitavo al Vomero, cenavo a Posillipo. Mi spiace non avere ancora visitato il murale per Diego ai Quartieri Spagnoli».
Da Napoli si è portato via qualche scaramanzia?
«Non sono scaramantico. Ad alti livelli si arriva con lavoro, correttezza e determinazione. E queste erano le caratteristiche del Napoli, quando ci ho giocato. Si capiva che sarebbe arrivato in alto».
Chivu, in diretta, l’ha accusata di fare domande scomode…
«Chiedendogli dei nuovi acquisti, gli ho consentito di parlare della sua bella Inter: forte nel pressing, verticale, dritta sulle punte. E unita, come dimostra l’abbraccio dei giocatori all’allenatore dopo la vittoria con la Roma».











