Mateo Silvetti il nuovo Messi che gioca a Miami con l’originale e sta trascinando l’Argentina Under 20 (El Clarìn)

Giocava a rugby, poi ha cambiato. È tra i protagonisti della Nazionale Under 20 che lunedì gioca la finale del mondiale di categoria con il Marocco

Silvetti

Argentina's forward #17 Mateo Silvetti celebrates scoring his team's first goal during the 2025 FIFA U-20 World Cup semi-final football match between Argentina and Colombia at the National Stadium in Santiago on October 15, 2025. (Photo by Raul BRAVO / AFP)

In Argentina si parla già di Mateo Silvetti come di un ragazzo che potrebbe raccogliere l’eredità – almeno ideale – di Lionel Messi. Non tanto per presunzione, ma per le coincidenze che il destino sembra aver riservato: arrivare al Newell’s Old Boys, fare il salto in grande, approdare al club che ospita Messi, e diventare un trascinatore con la maglia della nazionale giovanile. Ne scrive El Clarin

Silvetti è nato il 14 gennaio 2006 a Rosario, la stessa città che ha dato i natali a Messi. Cresciuto nelle giovanili del Newell’s, è proprio lì che anche Leo muoveva i suoi primi passi prima di volare in Europa. Negli ultimi mesi, Silvetti è stato protagonista con la nazionale Under-20 ai Mondiali giovanili, attirando l’attenzione di osservatori e tifosi. Gioca principalmente come ala destra, ma può essere impiegato anche a sinistra. È alto circa 1,75 m e viene considerato un giocatore rapido, con buon dribbling e capacità di accentrarsi per incidere.

La scelta tra rugby e calcio

Il diciannovenne di Rosario è un altro degli enormi talenti prodotti da La Lepra. Sebbene oggi la Nazionale argentina celebri i suoi gol, “Toto” – come lo soprannominavano compagni e amici – si è trovato di fronte al dilemma di dover scegliere tra uno sport o l’altro, poiché ai suoi esordi le prospettive non erano così chiare. Simile a Mateo Retegui che, per le sue radici familiari legate all’hockey, flirtava con bocce e pelota, Silvetti ha iniziato a praticare il rugby in giovanissima età, avendolo ereditato dal padre Diego, ex giocatore della Puma .

La crisi del Newell’s e l’incontro con Messi 

Prosegue El Clarìn:

La crisi calcistica e istituzionale che ha immerso la squadra di Rosario in un debito astronomico li ha costretti a separarsi dal loro gioiello nell’ultima sessione di calciomercato, in cambio di 5 milioni di dollari all’Inter Miami , la metà del valore a cui lo aveva valutato Ignacio Astore , presidente de La Lepra. “In questo breve periodo in cui ho avuto l’opportunità di condividere e giocare con Leo, essendo di Rosario e Newell’s , lasciare lì significa molto per il club e per l’Argentina. Sono orgoglioso di condividere il campo con lui “, ha dichiarato al Diario Olé dopo il suo recente arrivo a Las Garzas. 

Coincidenze e affinità con Messi

Una delle cose più affascinanti della sua storia sono le coincidenze: l’origine rosarina, il passaggio da Newell’s, la crescita tecnica simile, la precoce capacità di leadership. “Mateo Silvetti, el delantero surgido en Newell´s … fue la carta goleadora y el héroe”, scriveva la stampa argentina, sottolineando il suo ruolo di salvatore della selezione Under-20. C’è chi lo descrive già come un “trascinatore alla Messi”: uno di quelli che chiedono il pallone nei momenti difficili, che sanno cambiare il ritmo delle partite, che trasmettono fiducia e intensità. E certamente, il fatto di giocare al fianco del suo idolo aggiunge un’aura simbolica non da poco.

Nonostante la giovane età (19 anni), Silvetti ha già mostrato di non temere palcoscenici importanti. Con la nazionale Under-20 ha segnato gol pesanti e si è imposto come protagonista nelle fasi decisive. Al Newell’s aveva collezionato oltre trenta presenze tra i professionisti, dimostrando continuità e mentalità. Il suo nuovo contratto con l’Inter Miami è una dichiarazione di fiducia nel suo futuro, con la prospettiva di crescere accanto a Messi e Busquets. Tutto questo ha contribuito a farlo percepire come qualcosa di più di un giovane talento: una figura che incarna, almeno per ora, la speranza di un’eredità tecnica e affettiva che in Argentina non si è mai davvero spenta.

Correlate