Harakiri Brasile contro il Giappone, da 2-0 a 2-3 in venti minuti. Ancelotti: «Buona lezione per il futuro»

Il ct non fa drammi ma non minimizza: «Fino all'errore di Fabrício (sul primo gol) la partita è stata ben controllata. Poi, la reazione non è stata positiva: la squadra ha perso la mentalità»

Ancelotti Brasile

Brazil's Italian coach Carlo Ancelotti conducts a training session in Sao Paulo, on June 2, 2025, ahead of the FIFA World Cup 2026 qualifier football match against Ecuador on June 5. (Photo by Nelson ALMEIDA / AFP)

Era una partita amichevole, in ballo c’era praticamente nulla. Ma resta comunque clamorosa la sconfitta subita dal Brasile quest’oggi contro il Giappone. Reduce dal roboante successo sulla Corea del Sud (5-0), la Seleçao si è presentata a Tokyo con otto cambi nella formazione titolare. Ha colpito due volte nel primo tempo grazie alle reti di Paulo Henrique (26′) e Gabriel Martinelli (32′) concludendo la prima frazione in vantaggio per 2-0. Tutto lasciava presagire a un’altra goleada da parte della squadra guidata da Carlo Ancelotti. Solo che poi è accaduto l’imponderabile: la selezione nipponica è prima riuscita ad agguantare il pareggio con Minamino (52′, approfittando di una goffa caduta di Fabrìcio) e Nakamura (62′), dopodiché ha effettuato il definitivo soprasso al 71esimo con Ueda. A nulla sono serviti per la causa verdeoro gli ingressi di Richarlison, Estavao e Caio Henrque.

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Le parole di Ancelotti

Nella consueta conferenza stampa a margine della gara, Carlo Ancelotti ha commentato amaramente la sconfitta (ma senza farne una dramma). «Non va tutto bene, no. Quando la squadra perde siamo arrabbiati, è normale. Tutti sono arrabbiati. A me non piace perdere, e nemmeno ai giocatori. Dobbiamo imparare da questa sconfitta, come sempre nel calcio», ha esordito il tecnico di Reggiolo.

Riguardo la prestazione: «Penso che la partita di oggi, fino all’errore di Fabrício (nel primo gol, ndr), sia stata ben controllata. In seguito, ho ben chiaro cosa è successo. La squadra ha perso la mentalità, e questo è stato l’errore più grande. Non credo che il secondo tempo sia stato male. Ripeto, l’errore ha avuto un impatto enorme».


«Ho detto loro di continuare così, di controllare bene la partita con il possesso palla, di evitare rischi, di non perdere palla, di controllare bene la transizione e di continuare a giocare come nel primo tempo», ha aggiunto,

«Gli errori individuali non influiscono sulla presenza di un giocatore in squadra. Quello che dobbiamo valutare è la reazione della squadra dopo il primo errore, che non è stata positiva perché abbiamo perso un po’ del nostro equilibrio in campo, del nostro pensiero positivo. È una buona lezione per il futuro», ha concluso.

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