Adani da vero allegriano: «Un calcio di proposta, un calcio di pressione, di dominio, attrattivo»
Su Instagram commenta la prestazione del Milan contro l'Udinese: «Ho sempre creduto, ho aspettato e ho sperato che Allegri, un allenatore legato a vecchie convinzioni, avrebbe potuto evolversi e proporre»

Db Milano 26/04/2023 - Coppa Italia / Inter-Juventus / foto Daniele Buffa/Image Sport nella foto: Daniele Adani
Il Milan ha dominato a Udine, andando ben oltre il 3-0 inflitto ai friulani nella quarta giornata di Serie A. Merito di Allegri, l’allenatore superato, che rovina il calcio e che fa addormentare gli spettatori, sta tirando il Milan fuori dalle sabbie mobili nonostante il boicottaggio della propria società. Dopo lo scivolone interno con la Cremonese (con i capiscer che speravano in un suo sprofondo, come se stessimo parlando di un Thiago Motta qualsiasi), il Milan ha vinto tre partite di fila contro il Lecce, il Bologna del vate Italiano e l’Udinese che fino a stasera non aveva mai perso. Tre vittorie di fila e nemmeno un gol subito. Due gol al Lecce, uno al Bologna (con Gimenez che si è mangiato vagonate di gol) e stasera tre all’Udinese che aveva battuto l’Inter a San Siro. Milan terzo in classifica
Difronte a questo Milan in tanti hanno deposto l’ascia fai guerra nei confronti di Allegri, anche Lele Adani
Adani applaude Allegri
Dani parla con una sosie du Instagram: «Padre tempo sta operando, in silenzio ma sta operando. Siate sinceri da quanto tempo sto dicendo che il progetto tecnico di Allegri sarebbe stato un progetto idealmente vincente nei concetti? Almeno da metà luglio, dal giorno stesso in cui è arrivato al Milan». Così inizia Adani, che poi si autoproclama primo tra i pari: «Perché ho sempre creduto, ho aspettato e ho sperato. E sto ora riscontrando e constatando che anche lui, un allenatore legato a vecchie convinzioni, avrebbe potuto evolversi e proporre finalmente calcio come ha fatto stasera».
Adani entra nel merito tecnico dell’incontro ed evidenza la mano di Allegri
«Un calcio di proposta, un calcio di pressione, di dominio, attrattivo. Un calcio che proprio per questo rivela il merito, e sul merito non c’è conflitto. Su questo gioco siamo tutti d’accordo, sull’attrattiva tecnica tutti ci leghiamo, tutti ci divertiamo e tutti constatiamo che chi è in panchina sceglie in maniera vincente. Con protagonismo… Che un gol venga fatto con recupero in palla alta, che un altro venga realizzato con proposta tecnica e accompagnamento di tanti uomini, che le azioni possano svolgersi a destra con Saelemaekers imprevedibile, a sinistra con questa alternanza tra Modric che nel dominio innesca Rabiot, con Pulisic che lega il gioco ed Estupinian prende la fascia. Con i tre difensori con i piedi sulla linea della metà campo che a turno accompagnano tutti perché tutti hanno proposte, hanno creato superiorità numerica”.
Leggi anche: L’Adani che non t’aspetti: «Allegri può dare molto al Milan, penso che sia un gran colpo»
«Vengono i gol, viene il gioco e viene fuori lo spettacolo. Io ci ho creduto dal primo giorno. Ma di cinque anni fa… ho aspettato. E adesso chi sono i primi ad essere contenti? I tifosi della squadra allenata da Allegri ma soprattutto gli sportivi, chi ama il calcio, lo rispetta e da sempre con libertà e obiettività hanno combattuto chi voleva far passare per buono un messaggio non buono. Vince il gioco, vince il calcio: nel merito non c’è conflitto».