Caro Tudor, ma non è che Vlahovic può giocare solo se segna. Vuol dire che non credi in lui (Corsport)
Ieri lo ha tolto al 56esimo, non è che Openda e David abbiano fatto meglio. Tuttosport: “Così è una spirale grottesca. Segna, diventa titolare poi gioca male e finisce in panchina”

Mg Genova 31/08/2025 - campionato di calcio serie A / Genoa-Juventus / foto Matteo Gribaudi/Image Sport nella foto: esultanza gol Dusan Vlahovic
Dusan Vlahovic è partito ieri dal primo minuto in Verona-Juventus, ma non ha convinto come quando viene inserito a gara in corso (contro il Dortmund un gol e un assist in meno di mezz’ora ndr). Sul Corriere dello Sport e su Tuttosport l’analisi sul giocatore che dapprima sembrava un esubero sicuro, poi è rimasto alla Juventus sul groppone (12 milioni di euro l’ingaggio, ricordiamo) e in ultima istanza è divenuto il risolutore seriale delle partite – anche importanti – di Tudor. D’altronde è un attaccante forte. Molto forte. Ma gioca solo se segna.
Vlahovic non riceve il trattamento Yildiz (Corsport)
Scrive il Corriere dello Sport con Massimiliano Gallo:
Merita però qualche parola la gestione dell’attacco juventino. Tudor ci perdonerà ma non comprendiamo il destino di Vlahovic. Ha toccato 13 palloni (la squadra ha prodotto davvero poco), ha avuto una sola occasione, e al minuto 56 è uscito. Se un centravanti, per giocare, deve sempre e solo segnare, peraltro in ogni partita, diventa dura. Certo in panchina ci sono calciatori validi – Openda e David – ma i centravanti possono segnare anche al novantesimo e oltre. Stare in campo con questa spada di damocle che se non segni vai fuori, significa che poi tanta fiducia in lui non c’è. Yildiz, per dirne una, giustamente resta in campo anche se è stanco. Perché l’allenatore sa che il turco può accendere la luce in qualsiasi momento. Evidentemente non ha la stessa consapevolezza per il serbo. In futuro si potrebbe anche giocare con lui e uno tra Openda e David, più Yildiz. Tanto nessuno dei due attaccanti – bravi, per carità – vede la porta come e quanto Dusan.
Dusan e la maledizione del primo minuto (Vaciago)
Scrive così Vaciago, nel suo editoriale su Tuttosport:
“Ma il doppio impegno è un fattore che inciderà su tutto il campionato e non solo quello della Juventus, quindi Tudor deve attrezzarsi meglio ad affrontare settimane difficili. Stavolta, per esempio, non ha funzionato la magia dei cambi: Openda e David sono stati mosci; Adzic è stato travolto dalla foga del Verona. Forse la formula migliore è quella di tenere uno di loro due dall’inizio e mettere Vlahovic a partita in corso.
La maledizione del primo minuto ha, infatti, colpito ancora Dusan e non è certo una questione di cabala, ma squisitamente tecnica: Vlahovic soffre le difese chiuse (e in generale le soffre la Juve), mentre sa essere devastante negli spazi più larghi che, di solito, si creano nei finali di gara. A questo punto, varrebbe la pena tenerne conto in modo sistematico. Altrimenti si finisce in una spirale grottesca nella quale Vlahovic entra dalla panchina, è risolutivo, lo si premia con la titolarità, gioca male, lo si mette in panchina nella gara successiva e lui, entrando è risolutivo, così da guadagnarsi la titolarità… e via all’infinito”.











