La mano di Allegri: c’era una volta il Milan confuso e arrendevole (Corsera)

Il tecnico livornese ha già plasmato i rossoneri a sua immagine e somiglianza. Il Corriere: "Per come si era messa la partita con il Bologna, lo scorso anno il Milan l’avrebbe persa. Questione di sicurezza nei propri mezzi"

Milan, Allegri

Db Milano 23/08/2025 - campionato di calcio serie A / Milan-Cremonese / foto Daniele Buffa/Image Sport nella foto: Massimiliano Allegri

Tre partite, sei punti, quinto posto in classifica sulla scia della zona Champions. Dopo la sconfitta all’esordio contro la Cremonese (1-2), il nuovo Milan targato Massimiliano Allegri ha ottenuto il pronto riscatto battendo Lecce (2-0 in trasferta) e Bologna (1-0) e mostrando la sicurezza, la solidità e il cinismo che contraddistinguono da sempre le squadre del livornese. Sembrerebbe che quest’ultimo, in un paio di mesi di lavoro, abbia già plasmato l’anima rossonera. Ne parla l’edizione odierna de Il Corriere della Sera.

Allegri ha già plasmato il Milan

“Una considerazione gira sulle chat di milanisti da qualche ora: per come si era messa la partita con il Bologna, lo scorso anno il Milan l’avrebbe persa. Questione di sicurezza nei propri mezzi, certo, fattore che nella sciagurata passata stagione era latitante”, esordisce l’articolo titolato ‘Il pensiero di Allegri ha già plasmato il Milan’ a cura di Monica Colombo.

Il noto giornale, poi, sottolinea: “Ma a essere cambiato profondamente è l’abito tattico. La rivincita contro la banda Italiano a quattro mesi dalla sconfitta in coppa Italia è la summa del pensiero allegriano. Difesa compatta, centrocampo organizzato ed esperto, attaccante incaricato di dare una mano in fase di copertura, tutela dei diritti della propria squadra a costo di finire muso a muso con il quarto uomo dopo aver sventolato la mitica giacca. In parole povere, novanta minuti di Max in purezza”.

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Quanto alla “mano di Max”, Il Corriere della Sera approfondisce il tema scrivendo: “I dati: delle quattro sfide disputate finora (con il Bari in coppa, e le altre di campionato), tre si sono concluse con un clean sheet. Eppure i titolari della retroguardia (Tomori-Gabbia-Pavlovic) sono gli stessi dello scorso anno: questione perciò di atteggiamento. La mano di Allegri a venti giorni dall’inizio del campionato è evidente e non solo per la solidità che ha dato alla manovra. Aveva chiesto alla società qualche pedina che esibisse maturità da alternare alla gioventù. Morale: Luka Modric, acquistato con la prospettiva di giocare 30’, è diventato il centro di gravità permanente. Il cervello della squadra ma all’occorrenza anche finalizzatore (…) L’uomo delle sei Champions — stimato nello spogliatoio perché antidivo — non è l’unico centrocampista abituato alle battaglie ad essere un faro per i compagni. Rabiot ha mostrato personalità e leadership trascinando la squadra nonostante si fosse aggregato agli altri da pochi giorni”.

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