Per il presidente della Serie A, Milan-Como a Perth “è un’esigenza e non un capriccio”
A Perth, mica a Sidney o Melbourne... a 13.600 km da Milano. Una quarantina di ore d'aereo tra andata e ritorno. Le strane esigenze della Lega Calcio

C’è un po’ di fermento oggi, in attesa che la Uefa decida (probabilmente bocci) l’idea di giocare Milan-Como a Perth, in Australia, invece che a San Siro. Però nell’attesa è intervenuto sulla questione Ezio Maria Simonelli, che ci ha tenuto – serissimo – a puntualizzare che “per noi è un’esigenza e non un capriccio”.
Seguite il ragionamento del Presidente della Serie A: “A Milano San Siro è chiuso dal 24 gennaio al 14 febbraio, quindi sono 20 giorni in cui non si può giocare, il calendario è intasato e non abbiamo alternative vicine a Milano con la capienza di San Siro”. E quindi? Ma Perth, ovvio!
“Di fronte a questa necessità, e avendo anche ricevuto una disponibilità dall’Australia, abbiamo chiesto alla Uefa, eccezionalmente, se questa cosa si potesse fare”.
L’esigenza – e giammai un capriccio – della Lega Serie A è spostare una partita del Milan, mica a Monza, no: in Australia. E mica a Sydney o Melbourne… Perth. 13.600 km da Milano. Una quarantina di ore d’aereo tra andata e ritorno. Per capirci: giocatori, staff e (hai visto mai) tifosi per vedere Milan-Como a gennaio dovrebbero prendere un volo via Bangkok (con Thai Airways) di 19 ore da Malpensa, o con Emirates, via Dubai. C’è anche qualche soluzione passando per Singapore, se uno avesse voglia.
“Un’esigenza, non un capriccio”.
“Noi come Serie A siamo sempre all’avanguardia delle novità, un vero e proprio laboratorio di nuove idee che poi tutti gli altri ci copiano: questo significa che sono idee buone. Credo che il merito sia della struttura della Lega”, ha detto poi Simonelli (riferendosi alla nuova cam indossata dagli arbitri).