Com’è che Isak vale 150 milioni? Al Paìs non si capacitano: “ha i piedi ruvidi, ha goduto di una serie di eventi casuali”
“Non è il miglior attaccante del mondo. Si è trovato in un campionato ricchissimo con un mercato povero di attaccanti. Il Liverpool ha stravolto la propria filosofia di gestione”

Mg Milano 19/09/2023 - Champions League / Milan-Newcastle / foto Matteo Gribaudi/Image Sport nella foto: Malick Thiaw-Alexander Isak
Com’è che Isak vale 150 milioni? Al Paìs non si capacitano: “ha i piedi ruvidi, ha goduto di una serie di eventi casuali”
Anche al Paìs si pongono la domanda del giorno, ossia: come sia possibile che Isak sia stato pagato dal Liverpool 150 milioni di euro? Il calciatore svedese ha 26 anni. Ed è esploso al Newcastle. Ha sei presenze in Champions (una col Dortmund, un’era fa) e un gol. Con la Svezia vanta 52 presenze e 16 gol.
El Paìs ne scrive. Esprime la propria meraviglia per un prezzo del genere. E scrive che quest’acquisto (unito anche a quello di Wirtz e di Ekitiké, aggiungiamo) ha stravolto la filosofia di gestione del Liverpool nell’ultimo decennio.
Il Liverpool per anni non ha superato il tetto di 40 milioni per gli attaccanti.
E tra Mané, Firmino, Salah, Díaz e Jota, hanno vinto una Champions League e due Premier senza mai superare il limite di trasferimento. C’è stata una sola eccezione: l’ingaggio di Darwin Núñez nel 2022, per 75 milioni di euro più 25 in bonus. Ha finito per costare 100 milioni di euro e la crisi che ha portato Klopp avanti. L’allenatore tedesco, che ha chiesto l’uruguaiano di unirsi personalmente, ha ammesso il suo errore prima di entrare in una spirale di pessimismo che alla fine ha portato alle sue dimissioni nel 2024.
Ma che i Reds hanno comunque deciso di perseverare. Forti di alcune circostanze convergenti:
Le cessioni degli ultimi mesi, principalmente di Luis Díaz al Bayern e Núñez all’Al Hilal, che hanno fruttato 200 milioni di euro. Poi i ricavi previsti per il 2026, che sono saliti a oltre 800 milioni di euro grazie alla Premier vinta e al nuovo formato della Champions League. E in terzo luogo, un mercato in cui vi è una carenza di attaccanti prolifici.
El Paìs è quasi impietoso:
“Isak è ruvido con i piedi”, riflette un analista che ha lavorato per Liverpool per anni. Non è Haaland. Non è Mbappé, tanto meno Harry Kane. Né è versatile come Julián Alvarez, l’attaccante dell’Atletico, o imprevedibile palla al piede come Luis Díaz. A 25 anni, Isak, nato nel sobborgo di Solna a Stoccolma, non è il miglior attaccante del mondo. Il caso lo ha messo sul palco di un mercato deserto di attaccanti.
È stato illuminato da un precedente casuale: lo scorso 16 marzo, nella finale di Coppa di Lega inglese, ha ingannato Virgil van Dijk: ha fatto finta di andare verso l’area piccola, e invece ha fatto due passi indietro a tutta velocità per rimanere da solo e segnare il gol decisivo per il Newcastle a spese del Liverpool.
Detto questo, negli ultimi due anni ha segnato 44 gol in Premier: solo Salah (47) e Haaland (49) hanno fatto meglio.
El Paìs conclude così:
Guadagnerà più di 15 milioni di euro netti in ciascuna delle prossime sei stagioni senza aver vinto una sola coppa europea. Egli è, né più né meno, che un ottimo marcatore. Uno specialista nei gol controllo e tiro, che una catena di eventi più o meno casuali ha elevato allo status di leggenda del mercato di trasferimento più sfrenato nella storia del campionato più ricco.