Djokovic eterno terzo incomodo: prima tra Federer e Nadal, ora tra Sinner e Alcaraz

Il New York Times analizza il parallelo tecnico tra il serbo e Sinner, sempre più simili

Sinner Arabia Saudita Djokovic

Italy's Jannik Sinner greets Serbia's Novak Djokovic (R) after victory in their men's singles semi-final match on day 13 of the Australian Open tennis tournament in Melbourne on January 26, 2024. (Photo by Lillian SUWANRUMPHA / AFP) / -- IMAGE RESTRICTED TO EDITORIAL USE - STRICTLY NO COMMERCIAL USE --

Djokovic è diventato di nuovo un terzo incomodo. Lo è stato per l’intera carriera, tra Federer e Nadal. Lo è di nuovo, tra Sinner e Alcaraz. Più che altro un ago della bilancia. Ma il New York Times torna sull’affinità tra il serbo e Sinner, che tra l’altro potrebbero incontrarsi in semifinale a Wimbledon. “La sinergia tra Sinner e Djokovic non è affatto casuale – scrive il Nyt – Riccardo Piatti li ha allenati entrambi nella sua accademia durante i loro anni di formazione. E come ha fatto con tanti altri giovani giocatori che cercano i suoi consigli, Djokovic ha trascorso molto tempo ad allenarsi con Sinner, soprattutto quando entrambi vivevano a Monte Carlo diversi anni fa. Si allenano ancora occasionalmente, anche se Djokovic trascorre la maggior parte del suo tempo libero a Belgrado. E Sinner, 23 anni, non ha mai dimenticato i consigli che Djokovic gli ha dato.

“Sono giocatori diversi. Sinner è più alto di diversi centimetri e il suo servizio è anni luce più avanti di quello di Djokovic quando aveva la sua età. Ma sa anche che sono più simili che diversi. Usano la loro innata capacità di cronometrare la palla e sfruttarne l’energia, lo slancio e la direzione per farla tornare indietro nella direzione opposta”.

Da un po’ di tempo Djokovic non fa che elogiare Sinner. L’ascesa di Sinner al numero 1 del mondo e la migliore stagione recente di Djokovic nel 2023, quando vinse tre tornei del Grande Slam e chiuse l’anno al numero 1 del mondo, sono sorprendentemente simili: “È piuttosto difficile che due giocatori al vertice della classifica giochino in modo più simile, e anche i loro rispettivi punteggi di qualità dei tiri per quei periodi di tempo coincidono. Tuttavia, come ha notato Sinner, le differenze permangono, soprattutto sull’erba, dove i rimbalzi più bassi e le reazioni più rapide incoraggiano i giocatori a variare i loro colpi, sia in attacco che in difesa. Sinner pensa che Djokovic si muova con più sicurezza sull’erba di lui. Tanti piccoli passi, tanta attesa. Sembra sapere dove va ogni colpo, e lo colpisce con rapidità, con equilibrio. Gioca anche con più varietà di Sinner, trovando punti del campo che Sinner – e la maggior parte degli altri giocatori che non sono Alcaraz – non cercano”.

“Ma Sinner si sta avvicinando anche su questo fronte, e ci ha messo ancora più enfasi quando ha iniziato sull’erba quest’anno. Negli ultimi 18 mesi ha eseguito i suoi colpi fondamentali in media nell’86,5% dei casi. Ha anche imparato una grande lezione per avere successo sull’erba: colpire con un servizio strepitoso”.

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