Djokovic sulla finale del Roland Garros Sinner-Alcaraz: «Partita storica. Mia moglie voleva vederla, io no»
A Express: «Devo congratularmi con entrambi, una delle partite più epiche che abbiamo mai visto in questo sport. Wimbledon? Le palle oggi sono più lente di un tempo, è davvero difficile battere questi ragazzi»

Italy's Jannik Sinner greets Serbia's Novak Djokovic (R) after victory in their men's singles semi-final match on day 13 of the Australian Open tennis tournament in Melbourne on January 26, 2024. (Photo by Lillian SUWANRUMPHA / AFP) / -- IMAGE RESTRICTED TO EDITORIAL USE - STRICTLY NO COMMERCIAL USE --
È tempo di Wimbledon, ma tutti abbiamo ancora negli occhi l’epica finale del Roland Garros tra Jannik Sinner e Carlos Alcaraz. Anche Novak Djokovic – di certo non un tipo che si fa impressionare facilmente – ci ha tenuto a sottolineare che quella domenica fu scritta una pagina memorabile nella storia del tennis. Lo ha fatto in un’intervista riportata da Express.
Djokovic e la finale del Roland Garros
«Sinceramente, mia moglie voleva vedere la finale, io in realtà non avevo voglia. Durante la prima parte del match siamo usciti a pranzo. Poi siamo tornati a casa… e alla fine l’abbiamo guardata», ha raccontato Nole. «Ciò che hanno fatto in quella finale a Parigi è stato incredibile. È stata una partita incredibile, straordinaria. Devo congratularmi con entrambi, è stata una delle partite più storiche che abbiamo mai visto in questo sport», ha aggiunto.
Capitolo Wimbledon
Nel prosieguo della chiacchierata, spazio anche allo stesso torneo di Wimbledon, dove Djokovic partirà da terzo favorito alle spalle proprio di Carlos e Jannik. «Le palle a Wimbledon sono più lente di un tempo. È davvero difficile battere questi ragazzi quando si avvicinano alla rete». Intanto, il serbo ne ha approfittato in questi giorni per allenarsi con lo spagnolo, evento che ha commentato con grande umiltà: «Carlos, in quanto campione in carica, è colui che ha il diritto di usare il Centrale per la prima volta. Io ero solo il suo compagno di allenamento, sono felice che abbia scelto me».
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Us Open, il doppio misto vip fa incazzare i doppisti di professione. Mladenovic attacca Alcaraz: “imbarazzante”
Qualche giorno fa è stato ufficialmente reso noto che allo Us Open 2025 – in scena a New York dal 24 agosto al 7 settembre – verrà sperimentato un nuovo formato per il torneo di doppio misto. Il tabellone per la categoria sarà composto da 16 coppie: 8 di queste parteciperanno per merito di ranking, mentre le altre 8 lo faranno grazie ad una wild card concessagli dagli organizzatori (un invito speciale). Le coppie in questione si contenderanno il titolo in due giornate dedicate, il 19 e il 20 agosto, lo faranno in partite al meglio dei tre set, in cui ogni parziale sarà dalla durata di quattro giochi.
Us Open, polemiche sul nuovo formato del doppio misto
Nelle ore successive alla notizia, sono cominciati anche a emergere i componenti delle otto coppie invitate (per non dire raccomandate). Tra i vari nomi spiccano quelli di Alcaraz, Sinner, Djokovic, Draper, Musetti, Tsitsipas e di svariati altri top players del circuito maggiore. Top players certo, ma pur sempre non doppisti specializzati.
Quest’ultimo aspetto ha generato accese polemiche tra appassionati ed addetti ai lavori. Soprattutto dopo che Alcaraz (che giocherà in coppia con la britannica Emma Raducanu) ha prospettato una «esperienza divertente» in quel di Flushing Meadows.
Apriti cielo. Dopo Vavassori, Errani e Zielinski, l’ultima a scagliarsi contro il numero due al mondo e contro il nuovo format in generale è stata la doppista francese Kiki Mladenovic (vincitrice di 9 tornei dei Grande Slam in carriera tra doppio e doppio misto).
Lo sfogo di Kiki Mladenovic
«Quando senti Alcaraz e altri dire che giocano nel torneo per divertirsi e prepararsi per gli US Open, è imbarazzante. Stiamo parlando di un evento del Grande Slam, non può essere preparazione o divertimento», ha sottolineato Mladenovic a Tennis Actu. La tennista transalpina è dell’idea che si stia sottovalutando, per non dire ignorando, il valore dello sport e del torneo di doppio misto: «In termini di strategia aziendale l’idea è brillante, ma a livello sportivo stanno stravolgendo l’essenza del nostro sport. Penso che sia giusto organizzare un evento come questo, ma non dovrebbero eliminare il tradizionale torneo di doppio misto dagli Slam».
Resta appunto da capire se quanto vedremo negli States sarà un’eccezione oppure una tipologia di torneo che verrà replicata in altri Slam. Quel che è certo è che il timore dei doppisti specializzati è – giustamente – quello di vedersi soffiare il montepremi dai colleghi ‘vip’.