Caprile, la Juventus lo vorrebbe come secondo portiere: il Cagliari lo lascia partire per 15 milioni (Tuttosport)
Dopo averlo riscattato dal Napoli per 8 milioni, i rossoblù potrebbero fare plusvalenza. Anche il Torino è sul portiere ex Napoli.

Cm Milano 12/04/2025 - campionato di calcio serie A / Inter-Cagliari / foto Cristiano Mazzi/Image Sport nella foto: Elia Caprile
Mattia Perin non sarà più, molto probabilmente, un calciatore della Juventus, voglioso di un club che lo faccia giocare come primo portiere. Di conseguenza, i bianconeri avrebbero messo gli occhi su Elia Caprile, che il Cagliari riscatterà dal Napoli dopo i sei mesi di prestito in questa stagione.
La Juventus pensa a Caprile come vice Di Gregorio
Scrive Tuttosport:
Appena Perin coglierà l’attimo, si procederà con la ricerca di un nuovo portiere, pur partendo da un identikit piuttosto definito: un giocatore dal sicuro affidamento, che porti a casa la prestazione in contesti complicati, scomodi, quelli destinati a portieri con un livello di carisma marcato. Occhi sul campionato italiano: Elia Caprile è uno dei nomi maggiormente rimbalzati in orbita juventina. Il Cagliari lo riscatterà dal Napoli per 8 milioni, ma non farà le barricate per trattenerlo. Tutt’altro: con 15 milioni il club può cederlo. La Juve dovrà sfidare il Toro nel primo derby di calciomercato. Ci sono pure i granata sul portiere, ma è il destino di Vanja Milinkovic Savic a tenere tutto in bilico.
Il portiere: «Il segreto del Napoli è stato accettare Conte che ti fa rimanere in campo anche due ore in più»
I mesi trascorsi al Napoli:
«Non avendo vissuto la passata stagione, mi sono fatto raccontare alcune cose. Posso dirti che quello che ho visto nei primi 6 mesi di questa stagione a Napoli è simile a quello che mi ha fatto vedere Bielsa quando ero a Leeds: cura dei dettagli maniacale. Con Conte, come con Bielsa, finché la cosa non esce perfetta in allenamento, si rimane in campo a provarla. Non c’è altra strada. Si rimane lì finché non viene. Senza lamentele e senza niente: quello che fai bene il mercoledì te lo ritrovi la domenica. Questo è stato il segreto del Napoli: non avere problemi ad accettare un mister che ti fa rimanere in campo anche due ore e mezzo perché le cose devono venirti bene e te le ritrovi in partita. E poi lui riesce davvero a entrare dentro ai calciatori a gamba tesa, nel senso positivo: riesce a tirarti fuori, come un dono, quello che altri non riescono. La prima volta che ci siamo sentiti gli chiesi di essere sempre diretto, anche se avesse dovuto dirmi una cosa brutta: lo è sempre stato, infatti, e nutro un profondo rispetto per lui».