Sinner-Alcaraz, l’esemplare telecronaca di Eurosport sotto accusa per scarsa faziosità

È una delle tristi conseguenze della calcistizzazione del tennis. Un tempo esistevano gli sportivi, gli amanti dello sport, ce lo ha ricordato il terribile e bellissimo docufilm sull'Heysel

Sinner-Alcaraz Eurosport

Italy's Jannik Sinner reacts after a point during his men's singles final match against Spain's Carlos Alcaraz on day 15 of the French Open tennis tournament on Court Philippe-Chatrier at the Roland-Garros Complex in Paris on June 8, 2025. (Photo by JULIEN DE ROSA / AFP)

Sinner-Alcaraz, l’esemplare telecronaca di Eurosport sotto accusa per scarsa faziosità

Mettiamoci d’accordo: la telecronaca di Inter-Psg non andava bene perché troppo faziosa. Così come quella di Inter-Barcellona. Bergomi e Caressa impallinati perché eccessivamente partigiani. Come se l’Inter fosse una squadra straniera. Li hanno massacrati. Ancora li massacrano, continuano a circolare video di ogni tipo. Il silenzio dei due all’ennesimo gol del Psg. Eccetera eccetera. Poi, però, passa sì e no una settimana e scopriamo che nemmeno la telecronaca “sportiva” va bene. Perché? Perché troppo british. L’esatto contrario. È dai ieri pomeriggio che ci sorbiamo critiche alla premiata coppia di Eurosport Jacopo Lo Monaco e Barbara Rossi. Bravissimi. Non c’è altro giudizio. Bravissimi. Competenti. Rispettosi dei tempi televisivi. Mai debordanti. Mai fuori contesto. Sempre focalizzati sul match e sul punto. E soprattutto, attenzione: amanti del tennis.

Amanti del tennis più che di Sinner. Nonostante la sua cittadinanza italiana. Quella di ieri è stata soprattutto una memorabile partita di tennis. Athletic scrive che Alcaraz e Sinner sono usciti dal mondo della racchetta e sono entrati nel mainstream. È stato un capolavoro di sport. E come tale andava trattato. Sarebbe stato imperdonabile se i due lo avessero imbrattato con gridolini fuori luogo o magari persino con qualche grugnito di soddisfazione agli errori di Alcaraz. Che poi in realtà hanno tifato. Sobriamente, ma hanno tifato. Ricordiamo un nooo di disperazione di Lo Monaco nel finale di fronte a un evidente errore di stanchezza di Sinner.

Ma il tennis viene prima di tutto. Chapeau ai due e alla evidente policy di Eurosport che, appunto, si chiama Eurosport e non Italiatifo. Andava celebrato e raccontato il tennis. Gli splendidi colpi dei due. I telecronisti sono stati bravi, bravissimi, nella prima parte dell’incontro, a sottolineare i tanti errori commessi dallo spagnolo. Per il bar sport accomodatevi altrove. Aggiungiamo che l’amore per il tennis, per la disciplina, dovrebbe essere superiore a tutto. È un principio che in teoria varrebbe anche per il calcio, ma dobbiamo scomodare “Fuga per la vittoria” e il gerarca nazista che si alza e applaude la strepitosa rovesciata di Pelè. Un tempo queste persone si chiamavano amanti dello sport. Quasi non esistono più. Guardando su Sky Sport il terribile e strepitoso docufilm francese a puntate sull’Heysel, ci hanno colpito le dichiarazioni del figlio di una vittima: “Papà non era tifoso della Juventus, era uno sportivo, amava lo sport e il calcio e decise di andare a vedere quella partita”. Parole oggi impensabili. Adesso tutto è tifo. Obbligatoriamente. Guai altrimenti.

Ed è quel che è accaduto e sta accadendo ai due esemplari telecronisti di Eurosport che al fondo portano con sé il peccato originale di amare più il gioco del tennis che la faziosità. Nel mondo normale sarebbe un pre-requisito, nemmeno una medaglia, un pre-requisito. In Italia, invece, quando c’è un italiano in gara, è un errore imperdonabile. Cui segue la trita e ritrita condanna social. Purtroppo sono le conseguenze dell’accresciuta fama di questo sport. Sinner ha portato tante conseguenze positive ma certamente una negativa: la calcistizzazione della platea. Queste sono le conseguenze.

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