Spalletti è al capolinea tecnico, un ct in confusione. Bisogna cambiare (Gazzetta)
A memoria non ricordiamo un’Italia di livello così basso. La mediocrità come tratto distintivo. Il ct non è entrato in sintonia con tanti giocatori

Mg Milano 07/05/2017 - campionato di calcio serie A / Milan-Roma / foto Matteo Gribaudi/Image Sport nella foto: Luciano Spalletti
Spalletti è al capolinea tecnico, un ct in confusione. Bisogna cambiare (Gazzetta)
La Gazzetta lo scrive chiaro e tondo in prima pagina: “Basta!” E nell’editoriale di Sebastiano Vernazza chiede la sostituzione del ct Spalletti.
Scrive la Gazzetta:
Travolto dagli eventi, da pesi troppo grandi e da una grandinata di infortuni, Luciano Spalletti ci sembra giunto al capolinea tecnico, in confusione. Di fronte a un disastro di tali proporzioni, la soluzione più logica sarebbe un cambio radicale di guida. Avanti il prossimo, nella speranza che riesca a rimettere insieme i cocci di una Nazionale in frantumi, bastonata all’Europeo nel 2024 e umiliata ieri sotto la pioggia di Oslo, come rare volte è successo.
Una crisi tecnica senza precedenti, a memoria non ricordiamo un’Italia di livello così basso. La mediocrità come tratto distintivo. Spalletti ha le sue colpe e responsabilità. Non è entrato in sintonia con tanti giocatori, si è irrigidito, si è incartato con le parole, ha perso lucidità. Allenatori come Spalletti sono dimezzati, nel ruolo di ct, perché non possono lavorare sulla quotidianità. Il possesso palla prolungato, e però lento e inutile di buona parte del primo tempo, è stato emblematico della disfatta, una gigantesca manifestazione di impotenza. Ci passavamo il pallone senza creare sbocchi, senza che qualcuno si muovesse per un taglio o attaccasse la profondità come si deve.
Spalletti risponde ad Acerbi: «Un giorno mi spiegherà come gli ho mancato di rispetto»
Il rifiuto di Acerbi della convocazione della Nazionale da parte di Luciano Spalletti è diventato un caso. Il calciatore ha apertamente attaccato il ct dicendo «Non c’è stato rispetto da parte di chi dovrebbe guidare il gruppo».
Da qui è nato un polverone con diversi interventi da parte di altri calciatori della Nazionale e dello stesso Gravina che però è stato molto tenero dicendo solo «non entro nel merito, dispiaciuto per la sua assenza».
Oggi ne ha finalmente parlato il ct Spalletti ne ha parlato intervistato da Sky Sport: «Acerbi un giorno mi spiegherà come gli ho mancato di rispetto: mi spiegherà e poi gli dirò quello che penso io di quello che ha fatto a me e alla Nazionale soprattutto». Spalletti come al solito non si lascia sfuggire nulla e ne ha anche per Roberto Mancini, che ha messo like al post del difensore dell’Inter: «Non scherziamo: secondo me gli hanno rubato il telefono e c’è qualcuno che li mette per farlo passare male, può succedere. Ormai il telefono viene hackerato a tutti: io penso che sia successo così, non vorrei pensare diversamente».
Ora però la Nazionale ha bisogno di concentrarsi sulle prossime due partite fondamentali per il pass Mondiali «Siamo tutti qui belli felici di andare a giocare una partita di questo livello. C’è sempre la lancetta che oscilla fra la tensione e la difficoltà della gara a livello mentale, ma anche della bellezza e dell’attrazione per qualcosa di unico che ti vai a giocare. Noi nel ruolo ne avevamo portati tre e uno doveva stare fuori… Ora posso evitare di metterne uno in tribuna, siamo 21 più i portieri, 16 scenderanno in campo poi ci sarà una partita a distanza di pochi giorni. Tutti saranno molto coinvolti, chi non giocherà domani giocherà l’altra. A volte poi i calciatori più forti vengono impiegati a fine partita perché nei minuti finali si decidono sempre più spesso le gare. Siamo nelle possibilità di fare una grande partita»
Chi in difesa fra Di Lorenzo e Bastoni? «Ho già scelto, ci può giocare Bastoni, ci può giocare Coppola e ci può giocare Rugani. L’ho trovato con un’attenzione eccezionale, appena l’ho chiamato si è precipitato qui. L’ho seguito molto durante la stagione, ci siamo sentiti spesso con Farioli e me ne ha parlato benissimo, spiegandomi anche come il suo sogno fosse il poter tornare in Nazionale».
La Norvegia già decisiva? «È la partita più importante perché è quella che può portarci al Mondiale. Si giocherà con tutte le qualità possibili».