Zola: «Conte e McTominay gli uomini simbolo dello scudetto del Napoli»
A Tuttosport: «Anche Lukaku è stato un innesto prezioso. Sono molto contento soprattutto per i tifosi, se lo meritano»

Napoli's Italian defender #22 Giovanni Di Lorenzo lifts the trophy with teammates during a ceremony for the Italian Champions following the Italian Serie A football match between Napoli and Cagliari at the Diego Armando Maradona stadium in Naples on May 23, 2025. (Photo by Carlo Hermann / AFP)
L’ex calciatore del Napoli Gianfranco Zola, in un’intervista a Tuttosport, ha parlato del trionfo degli azzurri in campionato.
Zola: «Felice che il Napoli abbia vinto soprattutto per i tifosi, meritano questa gioia»
«Sono contento per l’allenatore, i giocatori e tutti quelli che hanno attivamente partecipato per ottenere questo traguardo. So cosa significa lavorare per tutto un anno e poi raggiungere un obiettivo del genere. Complimenti anche alla società: i dirigenti sono stati molto bravi nelle scelte dell’allenatore e dei giocatori. Ma sono molto contento soprattutto per i tifosi. Si sa che lì uno scudetto è una gioia unica, indimenticabile. Se lo meritano».
Se dovesse scegliere uno o due uomini simbolo dell’impresa?
«Sono stati tutti bravi. Direi, però, Conte e McTominay, eccezionali. Anche Lukaku è stato prezioso, ma loro due sono stati fuori dal comune».
Sull’Inter e la finale di Champions, Zola ha dichiarato:
«Mi auguro possano festeggiare. Anche perché la ritengo una delle realtà più forti d’Europa. Squadra e società fantastiche. Non sarà semplice, ma, a prescindere, resta il fatto che l’Inter è una bellissima realtà di tutta l’Italia».
De Laurentiis osannato dai tifosi, il papponismo è un lontano ricordo
È una due giorni intensa per il Napoli. Grande emozione ha suscitato l’abbraccio dei tifosi che si sono riversati in massa sul Lungomare della città per celebrare lo scudetto e i protagonisti. Applausi e cori per tutti. A cominciare da Aurelio De Laurentiis osannato dalla folla. Questo scudetto di fatto sta ratificando la consacrazione del presidente. Due scudetti in tre anni, con due allenatori diversi, due direttori sportivi diversi, due rose profondamente diverse (sia nei titolari sia nelle riserve) testimoniano che sono la stabilità e la centralità del Calcio Napoli a fare la differenza. Gli allenatori passano. I direttori sportivi passano. Così come i centravanti e i calciatori di maggior talento (ci riferiamo a Osimhen e Kvaratskhelia). Ma potremmo proseguire con i difensori centrali (Kim ieri, Buongiorno oggi). Quel che non cambia è il manico della società. Aurelio De Laurentiis è saldo al timone. Lui non lascia il Napoli. I tifosi lo hanno capito. Si spiega anche così il tributo che i napoletani hanno riservato al presidente.