Yamal prodigio anche del marketing: è in corso un’asta tra i grandi marchi per la sua immagine
Lo scrive el Mundo Deportivo. Il suo entourage "vuole limitare il numero di marchi per mantenere l'esclusività e associare Lamine solo ad aziende di prestigio internazionale"

Barcelona's Spanish forward #19 Lamine Yamal celebrates scoring his team's first goal during the Spanish league football match between RCD Espanyol and FC Barcelona at the RCDE Stadium in Cornella de Llobregat, on May 15, 2025. (Photo by MANAURE QUINTERO / AFP)
El Mundo Deportivo conferma che “l’ascesa di Lamine Yamal (17 anni) nell’élite del calcio non ha rivoluzionato solo i campi da gioco“. Pare che il campioncino di Barcellona sia diventato “oggetto del desiderio per i grandi marchi“. Infatti “dopo una stagione stellare, con un finale spettacolare, continuano ad arrivare le proposte pubblicitarie. Sul tavolo ci sono contratti degni di una superstar dello sport mondiale“.
I grandi marchi si litigano Lamine Yamal
“L’Adidas, ad esempio, lo ha ingaggiato poco più di un anno fa, ma il suo contratto era già ben lontano dal nuovo status del giocatore, e non sarebbe sorprendente se la multinazionale tedesca adattasse i suoi termini per renderlo la sua icona calcistica. Lamine ha anche legami commerciali con Beats, un marchio di cuffie che ha addirittura progettato diversi modelli personalizzati per lui. Tra gli altri, Oppo, un’azienda di telefoni cellulari, e Konami, il gigante giapponese dei videogiochi“.
Gli spagnoli continuano “attualmente è in corso una vera e propria asta per la sua immagine“. L’obiettivo del suo entourage è chiaro “vogliono limitare il numero di marchi per mantenere l’esclusività e associare Lamine solo ad aziende di prestigio internazionale“.
Ma le vie del marketing sono infinite e così le grandi aziende hanno provato strade alternative. Ad esempio hanno contattato “La Capital FC, la squadra di cui Lamine è presidente nella Kings League. Questo progetto parallelo offre un modo più conveniente per entrare in contatto con il tuo marchio personale“.
Se il Barcellona non risolve la questione dei box Vip rischia di perderlo (As)
Secondo As, i veri problemi per il Barcellona devono ancora arrivare. Il via libera a Dani Olmo e Pau Víctor per giocare fino a fine stagione è una piccola vittoria. Anche perché il Barça si ritrova ancora una volta in una posizione molto delicata in vista del 30 giugno.
Il club nei conti presentati alla Liga aveva previsto anche i ricavi di cento milioni di euro derivanti dalla vendita del 5% dell’operazione, nei prossimi 30 anni, dei box VIP del nuovo stadio. Tuttavia “il suo nuovo revisore dei conti, Crowe Global, non li considera perché il progetto Spotify Camp Nou non è terminato“. E quindi, “finché i lavori non saranno finiti, non sarà possibile includerle tra i ricavi futuri”.
E un bel problema per Laporta e per il Barcellona. Significa che dovrà sottostare a regole di fair play ancora più stringenti della regola dell’1:1, un giocatore entra solo se uno di pari valore esce, spiegata in soldoni.
“Il compito del Barcellona – continua As – è dimostrare al revisore dei conti entro il 30 giugno che i palchi sono una risorsa reale, indipendentemente dal fatto che il Camp Nou sia operativo o meno. Se così fosse, e anche la Liga desse il via libera, il Barcellona tornerebbe alla regola dell’1:1. Per ora, almeno, il club di Barcellona è soddisfatto del fatto che questi tre mesi di “normalità finanziaria” gli abbiano permesso di concludere i rinnovi con giocatori del calibro di Gavi, Araújo , Pedri e Iñigo Martínez”.
Ma ci sono anche altri rinnovi in programma. “Come quelli di Szczesny , De Jong e soprattutto Lamine Yamal”. E qui il Barça rischia i dolori. “Il Barcellona ha bisogno di creare lo spazio finanziario per offrire un contratto” al piccolo campione. “La soluzione 1:1 gli permetterebbe di farlo senza dover effettuare alcuna vendita”. Ma se i piani del club dovessero fallire, “potrebbe essere costretto a effettuare più d’una cessione (o qualcosa di più) per rinnovare il contratto del suo giocatore di punta”. O, nel peggiore dei casi, di perdere Lamine Yamal.
Jorge Mendes, agente oltre che di Lamine Yamal anche di Joao Felix, ha dichiarato che Lamine rimarrà al Barcellona, ma “sta anche facendo pressione sul club e ha già detto di no un paio di volte a proposte formali, che finora non sono riuscite a rinnovarlo perché vigeva la regola dell’1:1″.