Alcaraz batte Musetti nonostante le solite distrazioni
Lo spagnolo se la vedrà in finale (domenica, a partire dalle 12:00) con il vincente della sfida tra Jannik Sinner e Tommy Paul

Spain's Carlos Alcaraz celebrates after winning his men's singles semi final match against Italy's Jannik Sinner on Court Philippe-Chatrier on day thirteen of the French Open tennis tournament at the Roland Garros Complex in Paris on June 7, 2024. (Photo by Bertrand GUAY / AFP)
La corsa di (un comunque straordinario) Lorenzo Musetti agli Internazionali d’Italia 2025 si è interrotta sotto i colpi di Carlos Alcaraz in semifinale. L’azzurro è stato sconfitto con il punteggio di 6-3, 7-6(4) maturato in due ore e 4 minuti, al termine di una partita combattuta, sempre in bilico, ma in cui – va detto – lo spagnolo ha sempre dimostrato di avere le redini in mano. Nonostante le ormai abituali distrazioni che però stavolta Carlos ha saputo tenere a bada.
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Internazionali d’Italia, Alcaraz supera Musetti e aspetta Sinner
Carlos affronterà nell’ultimo atto della kermesse capitolina il vincente della sfida tra Jannik Sinner e Paul Tommy. Per lui, si tratta della prima finale al Foro Italico di Roma: l’ha ottenuta grazie a due break nel primo parziale, mentre nel secondo rimontando due volte un break e vendendosi annullare un match point nel dodicesimo game.
In ogni caso, solo applausi per Musetti. La finale maschile degli Internazionali d’Italia andrà in scena domenica a partire dalle ore 12:00. Carlos aspetta Jannik, ma ne sapremo di più questa sera.
I due volti di Sinner: la semplicità e la costante ricerca della perfezione
Dopo più di cento giorni dalla sua squalifica da parte della Wada per l’assunzione infinitesimale di una pomata dovuta ad incuria del fisioterapista, è tornato a calcare i campi rossi di polvere di mattone Jannik Sinner, forse oggi l’atleta più iconico del panorama tennistico globale. Il tennista di San Candido è dappertutto: dai colossi digitali alla pasta, appone il suo sigillo incrociato su tutto il mondo della pubblicità. Sui social e su Instagram pullulano chat di fans ed anche il mondo del cattivo giornalismo insieme al mondo dei fake non rinuncia al suo onoma che è una delle tante porte aperte del mondo del marketing digitale.
Il peccatore più limpido che si sia mai visto ha anche incontrato il neo Papa Leone XIV e l’evento organizzato dal rampante Binaghi della Federtennis è apparso come qualcosa di naturale: in fondo si sono incontrati il Papa laico dello sport con un’immagine universale ed il Sommo Pontefice, capo della Chiesa cattolica, che si assume universale già dalla sua etimologia. Al di là di questo evento il Sinner visto al rientro contro Caspar Ruud è apparso come un personaggio di un gioco elettronico talmente disarmante è stato il suo gioco d’incontro aggressivo e senza redenzione per il povero malcapitato numero 7 norvegese dell’Atp.
Sinner è un potente motore immaginativo per i nostri giovani
Quello che stupisce dell’atleta altoatesino è la sua capacità di lavorare incessantemente per il raggiungimento della sua perfezione tecnica ed agonistica, e ciò stride a contrario con quella sua quasi ingenua capacità comunicativa che ce lo restituisce come un ragazzo timido e ben educato che non ha ancora compiuto i suoi ventiquattro anni di età. “Sono bravo solo a giocare a tennis, non posso salvare nessuno… “, ha chiosato recentemente in un’intervista, ma questa sua capacità di impegno umile che l’ha portato ad essere il primo numero uno al mondo italiano dell’era Open è un potente motore immaginativo per tutti quei giovani spaesati che nel nostro Paese sono visti solo come un’entità sociologica da aggettivare negativamente. Con una politica lontana dalla cosiddetta gente e un futuro sempre più non luogo il simbolo Sinner è una speranza non solo per il nostro Pil ma anche una forza emulativa forte per tutti noi.