Bruno Longhi: «Il mio ricordo di Pizzul siamo noi due in bici verso lo stadio Meazza»
Il compagno di mille telecronache lo ricorda al Giornale: «Era un generoso, disposto ad aiutare i più giovane. Per essere efficace gli bastavano pochi appunti su un foglio»

Db Centurion (Sud Africa) 10/06/2010 - allenamento Nazionale Italiana gioco calcio / foto Daniele Buffa/Image Sport nella foto: Bruno Longhi
Il Giornale ha sentito Bruno Longhi per dargli la notizia della scomparsa di Bruno Pizzul
«Da Bruno ammiravo l’eleganza e l’equilibrio nella narrazione. Caratterialmente era un generoso, disposto ad aiutare i più giovane e meno esperto di lui. Un gigante di umanità e modestia nonostante fosse il più bravo di tutti»
Avrebbe compiuto 87 anni dopodomani, tu ne hai 77. Però insieme vi siete ritrovati in mille viaggi.
«Quando ho cominciato a fare questo lavoro, Bruno era già lo speaker n.1 delle partite degli azzurri di calcio. E io pensavo: chissà se un giorno arriverò ai suoi livelli…».
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Quante volte vi siete trovati fianco a fianco tra campionati Europei, Mondiali e gare internazionali?
«Tante. Per essere efficace gli bastavano pochi appunti su un foglio. Bruno è stato per 16 anni la voce dell’Italia, dall’86 al 2002 e il cantore delle “Notti magiche”».
Un’immagine, insieme a lui, che terrai sempre negli occhi. E nel cuore.
«Noi due a Milano che in bici pedaliamo verso lo stadio Meazza»