Montero, per Ancelotti era «un galeotto mancato ma con un suo codice d’onore» (Corsera)

In campo 17 espulsioni, un record. Lippi lo vedeva come un «kamikaze del contrasto». Era il più ammirato da Andrea Agnelli

Montero

Db Milano 09/03/2024 - campionato di calcio serie Primavera Tim / Inter-Juventus / foto Daniele Buffa/Image Sport nella foto: Paolo Montero

Montero, per Ancelotti era «un galeotto mancato ma con un suo codice d’onore». Lo ricorda il Corriere della Sera.

C’è dibattito pure a Torino, se nell’investitura di Montero, scomodando il dna, c’è chi ha visto anche un’ulteriore frecciata al predecessore, accusato di aver tenuto comportamenti «non in linea con i valori della Juve»; e una risposta al tweet di Andrea Agnelli che, salutando l’amico Max, ne aveva sottolineato il suo essere Juve «con ogni tua cellula».

Anche se poi proprio Montero, ai tempi, è stato il giocatore più ammirato dall’ex presidente che, sul prato, si dilettava da difensore piuttosto ruvido, raccontano. Di certo Montero, in arte «pigna», cazzotto, ha esperienza (278 partite in bianconero) e personalità per mettere d’accordo l’universo juventino, che lo adora. Da hombre vertical, in certi momenti pure troppo (17 espulsioni, record). Per Ancelotti, era «un galeotto mancato, ma con un suo codice d’onore», mentre Lippi lo vedeva come un «kamikaze del contrasto»: morale, in questo momento di tempesta pare il perfetto custode della maglia, come spiega lui stesso in «Plantar una semilla», piantare un seme, il documentario a lui dedicato, ultimo lavoro dello Juventus creator lab.

Montero e i valori della Juve, quando la sua Primavera segnò con un uomo a terra su suo ordine (VIDEO)

Paolo Montero è stato scelto come allenatore ad interim della prima squadra della Juventus dopo l’esonero di Allegri. La Juventus ha comunicato l’allontanamento di Allegri con un duro comunicato, parlando di «comportamenti non compatibili con i valori della Juventus».

La nomina di Montero è stata accolta con serenità. Una vita in maglia bianconera, da giocatore e da allenatore. Si sta formando come allenatore della Primavera. Di certo si può dire che il nuovo tecnico della Juventus incarna perfettamente i valori del club. Nel comunicato della sua nomina si legge:

“Prima leggenda bianconera in campo, poi portatore del DNA Juventus in panchina”.

Tra questi però dovrebbe esserci il fair play. Il condizionale è d’obbligo perché in occasione di Juve-Sassuolo della Primavere, Montero è stato protagonista di un brutto episodio.

Primavera, mancanza di fair play in Juve-Sassuolo da parte dei bianconeri (Video)

Un triste episodio di mancanza di fair play è avvenuto durante la partita di Primavera tra Juventus e Sassuolo trasmessa da Sportitalia. All’80’, sullo 0-2 per il Sassuolo, durante un’azione offensiva della Juventus, un difensore neroverde si accascia a terra per crampi.

I compagni buttano la sfera fuori per favorire i soccorsi. Nel frattempo, nel video si sente Montero raccomandare i suoi di tenere la palla. In quel momento, il primo a protestare è il portiere del Sassuolo: «È nostra mister, l’abbiamo buttata fuori noi». Ma l’allenatore della Juve non cede: «Non dargliela France» dice a un suo giocatore. Da qui, con il Sassuolo scoperto, Crapisto mette in rete la palla del 2-1 che riapre di fatto la gara. L’allenatore del Sassuolo è su tutte le furie, Montero gli si avvicina e continua a ripetere «Non è tua! Non è tua!». Sui social al triplice fischio è esplosa la polemica per il mancato fair play del tecnico. “Antisportivo”, “Poi non ci si deve stupire di quello che fanno in Serie A” e ancora: “Così si insegna a non essere sportivi”, sono alcuni dei commenti degli utenti.

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