Derby Roma, infiltrati di Casa Pound Napoli e Curva A tra i laziali (Repubblica)
Ultrà della curva A e protagonisti ad Acca Larentia tra i saluti romani. I napoletani di Casa Pound sono i fascisti di via Foria
A picture taken on December 16, 2016 shows a flag with the logo of the Neo-Fascist movement Casa Pound during a demonstration outside the town council assembly at the Campidoglio, in Rome. Rome's mayor Virginia Raggi, the poster girl for Italy's populist Five Star Movement (M5S), suffered a potentially significant setback on december 16, 2016 when she was forced to apologise for trusting a senior official arrested for suspected corruption. The case is not linked to any council activity, but offices at the city hall were raided as part of an investigation into its head of personnel, Raffaele Marra. (Photo by FILIPPO MONTEFORTE / AFP)
Derby Roma, c’erano infiltrati di Casa Pound Napoli tra i laziali. Lo scrive l’edizione romana di Repubblica con Marco Carta.
Da Napoli allo stadio Olimpico, con la tartaruga frecciata nel cuore e il tricolore dei partenopei di Luciano Spalletti (lo scorso anno allenatore dei biancoazzurri scudettati e ora commissario tecnico dell’Italia) tatuato sullo stomaco. Nella battaglia tra romanisti e laziali non mancava davvero nessuno. Eccoli, in prima fila, i militanti di CasaPound di Napoli. Ultrà della curva A e protagonisti ad Acca Larentia tra i saluti romani, mercoledì si sono mescolati tra i tifosi con il solo obiettivo di portare a casa lo scalpo del nemico, in questo caso a tinte giallorosse.
Chi sono quelli di Casa Pound Napoli
Il dettaglio decisivo, il distintivo portato all’Olimpico per poi farsi immortalare in una foto a volti rigorosamente coperti buona per il battage social, è la bandiera italiana con il numero 23. Si tratta di un simbolo della tradizione di ultradestra, un altro anniversario: il 23 marzo è ogni anno l’occasione per ricordare l’acquisizione della sezione Berta.
I “ fascisti del terzo millennio” in questione, infatti, sono quelli di via Foria. Gli stessi che festeggiarono l’acquisizione della sede partenopea nel luglio 2020 alla presenza di Gianluca Iannone e che negli anni si sono distinti per violente comparsate sulle cronache cittadine di Napoli.
Subito dopo il derby, scrive Repubblica, sono spariti nel nulla.
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