Haaland porta in vantaggio il City contro il Liverpool e segna il gol numero 50 in 48 partite

È un altro record per il norvegese. Nessuno prima di lui era riuscito a raggiungere così velocemente le 50 reti in Premier League

Haaland Juventus

Manchester (Inghilterra) 14/03/2023 - Champions League / Manchester City-Lipsia / foto Imago/Image Sport nella foto: Erling Haaland ONLY ITALY

Haaland è una macchina da gol, ormai lo sanno anche i fili d’erba. Macina e distrugge record partita dopo partita. Il gigante norvegese è il primo a raggiungere i 50 gol in Premier League dopo appena 48 partite, è il calciatore più veloce a raggiungere il traguardo in Premier League.

Il 50° gol è di ottima fattura, come il 90% dei suoi gol. Rilancio sbagliato di Allison che favorisce l’intervento di Akè. Il difensore, sulla trequarti avversaria, fa tutto da solo. Dribbling sul primo uomo, dribbling sul secondo e palla a Erling al limite dell’area. Uno, due passi e botta rasoterra sul palo più lontano. Allisson tocca ma non riesce a deviare.

Anche la Premier League lo celebra mostrando come il giovane attaccante del City è già nell’Olimpo dei migliori della Premier:

Prima di lui, Andrew Cole era riuscito a segnare 50 gol in 65 partita. In era più recente c’era riuscito Fernando Torres ma in 72 partite.

E pensare che Haaland poteva giocare in Italia da giovanissimo. Lo ha riferito l’ex capo dell’area scouting della Juventus, Matteo Tognozzi:

«Siamo stati davvero a un passo da Haaland. Era il mese di novembre del 2017. Io ero arrivato in luglio, quindi è stato uno dei primi contatti che ho stretto alla Juventus, in quel caso insieme a Cherubini. Il fatto è che nel mercato della prima squadra c’è tempo per lavorare alle trattative, con i giovani in pochi giorni può cambiare tutto.

Ce l’avevamo in mano, ma ai tempi sarebbe stato un innesto per la Primavera e l’operazione venne giudicata troppo onerosa per rinforzare il vivaio. Allora faceva ancora panchina al Molde, ma nel giro di poche settimane iniziò a giocare e a segnare, così tutti si avventarono su di lui. E un club come il Salisburgo poté prospettargli un rapido inserimento in prima squadra. Molti scout vivono queste situazioni con frustrazione, ma lavorando a stretto contatto con la direzione sportiva ho capito che è inevitabile: resta la consapevolezza di aver lavorato bene».

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