Sacchi: Mazzarri non mi sembra molto simile a Sarri e Spalletti
Alla Gazzetta: «ciò non significa che non possa avere successo. Non so se i giocatori siano allo stesso livello del passato»

Db Pisa 16/02/2015 - finale torneo di Viareggio / Inter-Hellas Verona / foto Daniele Buffa/Image Sport nella foto: Arrigo Sacchi
Sacchi: Mazzarri non mi sembra molto simile a Sarri e Spalletti.
Ecco cosa scrive Arrigo Sacchi sulla Gazzetta del ritorno di Walter Mazzarri.
Sono molto curioso di vedere all’opera il nuovo Napoli dopo l’esonero di Rudi Garcia e il ritorno di Walter Mazzarri. Come reagirà la squadra? Come si comporteranno i giocatori? Questa mossa del presidente De Laurentiis darà i frutti sperati? Non è mai semplice gestire un cambio di allenatore, la società deve essere molto attenta e deve supportare il nuovo tecnico nella sue scelte e nelle sue decisioni. Il Napoli, negli ultimi anni, ha avuto due allenatori che hanno regalato grandi emozioni: prima Sarri e poi Spalletti. Entrambi sono strateghi, non tattici. Mazzarri non mi sembra che sia molto simile a questi due modelli, ma ciò non significa che non possa avere successo.
Prosegue Sacchi:
Non so se i giocatori, che un anno fa sono stati straordinari per motivazioni, spirito di squadra e gioco, siano allo stesso livello del passato. Probabilmente c’è stato un po’ di appagamento, forse Garcia non era l’uomo giusto per quella piazza dopo l’esperienza con Spalletti, forse dopo un trionfo così clamoroso si è avvertita di più la sindrome da successo. Fatto sta che ora Mazzarri dovrà ricostruire il gioco, che sta alla base di ogni impresa, e toccare le corde giuste dei suoi ragazzi.
SACCHI: «MI ASPETTAVO IL CALO DEL NAPOLI»
Arrigo Sacchi intervistato un po’ di giorni fa a Sky Sport, ha parlato anche della situazione del Napoli.
Gli chiedono se si aspettasse il calo del Napoli.
«Me l’aspettavo il calo del Napoli quest’anno. L’anno scorso ha compiuto un capolavoro, la squadra giocava un calcio piacevole e divertente. C’era una mentalità vincente perché c’era un elevato spirito di squadra, forte motivazione individuale e un gioco. Volontà, modestia e voglia di migliorarsi sono tre caratteristiche che non costano nulla. Immaginavo che molto probabilmente alcune giocatori quest’anno potessero rendere meno, qualche giocatore è andato via e gli acquisti non sempre si azzeccano. È andato via l’allenatore che era uno stratega. Hanno preso un altro stratega? Non credo e quindi difficilmente ci saranno i risultati».
Prosegue Sacchi:
«Il club è fondamentale. Il presidente ha perso la pazienza? È un errore. Il club con la sua storia viene prima della squadra, come la squadra viene prima del singolo. In un paese che ha sempre capovolto questa dinamica. Ogni volta che c’è un problema si dice: “chi compriamo” invece si dovrebbe dire “gioca meglio”. Il gioco non costa nulla. Purtroppo l’ignoranza non aiuta».