Andreazzoli non avrebbe avuto la spocchiosa pretesa di Garcia di cambiare il Napoli (SportWeek)
Garlando spiega che l'errore fatale di De Laurentiis, dopo Spalletti, è stato pensare che la panchina sia un palcoscenico e non scegliere Andreazzoli

Ci Napoli 12/11/2023 - campionato di calcio serie A / Napoli-Empoli / foto Carmelo Imbesi/Image Sport nella foto: Aurelio Andreazzoli
Luigi Garlando suelo pagine di Sport Week scrive una lunga lettera di elogio del tecnico dell’Empoli, Andreazzoli partendo dai risultati che sta ottenendo con la sua squadra tra cui la vittoria sul Napoli di Aurelio De Laurentiis.
Garlando ritorna all’estate, quando il presidente del Napoli ha dovuto sostituire in panchina Spalletti e ha scelto come suo successore Garcia. Un errore fatale, come abbiamo avuto modo di constatare poi tutti considerando che il tecnico francese è stato rimosso dall’incarico e sostituito a sua volta con Mazzarri.
Quello è stato l’errore, perché la panchina non è un palcoscenico, ma una cattedra e lei aveva tutte le conoscenze che servivano per dare continuità e futuro al Napoli del suo amico Spalletti, ex compagno di stanza ai corsi di Coverciano. Lei disponeva dei codici per entrare nei meccanismi della squadra, senza avere la pretesa spocchiosa, tipicamente francese, di cambiare un prodotto vincente. Per ironia della sorte, è toccato proprio a lei, dimissionare Garcia. A fine gara, lei ha spiegato: «Il gioco è il nostro mantra. Non abbiamo altro. Con il gioco possiamo giocarcela con tutti». È la parola chiave: gioco. Garcia non l’ha mai trovato, presentando sempre un Napoli lungo, confuso e squilibrato.
Lei, Andreazzoli, avrebbe potuto farcela, ma non era abbastanza cinematografico, abbastanza Mou. Così va il mondo. Si goda il suo Empoli e faccia crescere bene i tanti giovani talenti.
Anche Ziliani dopo la sconfitta del Napoli contro l’Empoli aveva scritto
Dirlo adesso è facile, e però l’allenatore che meglio di ogni altro avrebbe potuto portare avanti, senza snaturarlo, il lavoro di Spalletti forse era proprio lui, Aurelio Andreazzoli, che per più di dieci anni fu il più prezioso collaboratore del tecnico campione d’Italia prima all’Udinese e poi alla Roma. Allenatore vero. Oggi ha dato scacco matto a Garcia con il suo Empoli. A volte i rimedi della nonna, quelli saggi, semplici, a portata di mano, sono i migliori. E però non li vede nessuno.