Boninsegna: «inventarono il mio matrimonio con la Carrà. Mia moglie ne è stata gelosa per anni»

Al Corsera: «Un mitomane usciva con lei spacciandosi per me. Mia moglie mi vietò di presentarmi al processo. “Se le è piaciuto il sosia, figurati l’originale”»

Boninsegna Carrà

Db Milano 01/06/2009 - Fair Play Team-Nazionale calcio TV / foto Daniele Buffa/Image Sport nella foto: Boninsegna-Gnocchi

Boninsegna compie 80 anni e stavolta parla di Raffaella Carrà. Il Corriere della Sera lo intervista. Parla di calcio ma non solo.

Ho letto che stava per sposare Raffaella Carrà…

«Ero a Cagliari. Un quotidiano milanese del pomeriggio, titola “Boninsegna sposa la Carrà”. Mi chiama la mia fidanzata e mi dice: spero per te che non sia vero. E io: ma guarda che la Carrà io non la conosco. Finiamo con il litigare…».

Che era successo?

«Un mitomane che mi somigliava usciva con lei spacciandosi per me. Mia moglie era cosi gelosa della Carrà che mi ha vietato di presentarmi al processo come parte lesa. Se le è piaciuto il tuo sosia, diceva, figurati l’originale…».

Con Brunilde, sua moglie, siete insieme da 55 anni.

«Credo nell’amore eterno. Ci siamo conosciuti a scuola, era bellissima, sembrava una storia da niente invece ci amiamo da sempre. Ilde, è l’unico stopper che non ho mai voluto dribblare».

Che bambino era il piccolo Bonimba?

«Un gran rompipalle come tutti i figli unici. Per la festa di Santa Lucia chiedevo sempre un pallone e la maglia dell’Inter ma in casa non giravano tanti soldi: papà lavorava alle Cartiere Burgo e sulle presse aveva lasciato tre dita, mamma faceva la magliaia. Ma ho preso più da lei che da papà».

In che senso?

«È lei che mi ha trasmesso la passione per il calcio. Incinta di otto mesi andò allo stadio a vedere il Mantova ma non la fecero entrare. Si ripresentò la partita dopo con un’amica: signora, le abbiamo detto che non può entrare. E lei indicando l’amica: ma questa è levatrice, se nasce il mio Bobo lei interviene. Entrò».

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