La stampa tedesca “festeggia” la fine dell’agonia Union, ma «che brutta partita»
La Süddeutsche scrive di "gioco di scarsa qualità" e di "atmosfera ostile" allo stadio. "Ma almeno hanno segnato, non succedeva da più di 500 minuti"

Ci Napoli 08/11/2023 - Champions League / Napoli-Union Berlino / foto Carmelo Imbesi/Image Sport nella foto: Andre’ Zambo Anguissa-Leonardo Bonucci
Hanno fatto un punto dopo 12 sconfitte consecutive. E hanno segnato un gol. Per l’Union Berlin queste sarebbero novità da festeggiare, mentre dicono addio alla Champions League. E la stampa tedesca le leggono per quel che sono: un “finalmente”, un “assafà”. Stava diventando un’agonia questa esperienza europea dell’Union. L’inviato della Süddeutsche Zeitung cita persino Enrico Caruso in uno spasmo di romanticismo. Scrive di “pareggio faticosamente ma coraggiosamente combattuto in casa del Napoli”, in una “atmosfera estremamente ostile”, tra i botti pesantissimi che piovevano dalla Curva A (“per la quale l’etichetta famigerata sembra un eufemismo”), ai fischi per Bonucci “ogni volta che toccava palla perché, in quanto icona della Juventus, è uno dei nemici dei napoletani”.
Ma anche la Sz scrive di “gioco di scarsa qualità”. Descrive il gol dell’Union “dopo oltre 500 minuti di siccità davanti alle porte avversarie”, e parla di “partita quindi aperta”.
I tifosi berlinesi sono famosi per essere incredibilmente attaccati alla squadra e all’allenatore anche in un momento così nero. E infatti figurarsi se non festeggiano il gol e il pareggio col Napoli. “I Köpenickers – conclude la Sz – vengono eliminati dalla Champion e continuano a festeggiare perché almeno si conclude una serie terribile”. Ottimismo a oltranza.
“Ovviamente – conclude lo Spiegel – a Berlino le cose non vanno ancora bene dopo aver conquistato i punti. Progredire nella classe regina non è più possibile, contro lo Sporting Braga si tratta solo di svernare in Europa League . E la situazione in campionato resta precaria”. Ma almeno hanno qualcosa da festeggiare.
Era un avversario modesto, come abbiamo scritto ieri. E il Napoli va particolarmente bene contro avversari modesti perché ha un apparato difensivo (L’apparato umano è il libro di Jep Gambardella ne “La grande bellezza”) claudicante. È il motivo per cui bisogna solo sorridere di fronte a quei tifosi e o opinionisti che si lanciano in disamine entusiastiche dopo i successi su Lecce, Udinese, Verona, Salernitana. È ornamento. Non servono a niente.