Da dove è uscito ‘sto Marozsan? Scanagatta: «Il tennis si è livellato, Alcaraz non ha giocato male»
La sorpresa ungherese che ha dominato Alcaraz agli Internazionali è tesserato per il Tennis Matchball di Bagno a Ripoli, e non aveva mai giocato un torneo Atp

Hungary's Fabian Marozsan returns to Spain's Carlos Alcaraz during their third round match of the Men's ATP Rome Open tennis tournament at Foro Italico in Rome on May 15, 2023. (Photo by Tiziana FABI / AFP)
«Mi chiamo Fabian Marozsan, ho cominciato a giocare quando avevo 5 anni, mio padre è stato il mio primo coach, ho cominciato a vincere qualche partita e mi sono deciso a continuare, sperando di fare sempre meglio. Per ora ho giocato solo challenger, ma dovrei essermi avvicinato alla centesima posizione ATP…».
Non è stata una conferenza stampa quella dell’ungherese numero 135 del mondo che ieri ha battuto Alcaraz a Roma: è stata una auto-presentazione. Una risposta alla domanda “ma da dove è uscito questo?” che ieri al Foro Italico era un mantra. E i giornali sportivi di oggi provano a raccontare tutti lo sconosciuto ungherese che ieri ha preso a pallate il numero uno. Non l’ha battuto: l’ha dominato.
Ne scrive L’Equipe per esempio, sentendo anche il suo coach Mark Pataki. Il quale ammette: “Rischia tanto, ma se gli va bene può battere chiunque”. E si è visto…
Ma il pezzo più completo è forse quello di Ubaldo Scanagatta su Ubitennis.
“Esultò assai di più quando l’anno scorso conquistò per il Tennis Matchball di Bagno a Ripoli il punto decisivo che valeva la promozione in serie A nel doppio dei playoff contro il Tennis EUR… – scrive Scanagatta – Diversamente da quella volta, quando slanciò le braccia al cielo e poi abbracciò calorosamente il suo compagno di doppio, il marchigiano Lorenzo Sciahbasi, Fabian Marozsan, 23 anni e n.135 ATP, non si è concesso sul centrale del Foro Italico e in mezzo a un diluvio di applausi nemmeno la più piccola esultanza, che so…una smorfia, un sorriso, un grido”.
Ora Marozsan è virtualmente n.114 dopo aver vinto a Roma cinque partite di fila, Skatov, Meligeni nelle qualificazioni, il numero 67 Moutet n.67 e il numero 39 Lehecka. La vittoria su Alcaraz gli vale la bellezza di 84.900 euro. “Non male per uno che nei campionati interclub italiani e francesi si accontenta di 3.000 euro a gettone di presenza (più il rimborso del viaggio)”.
“Marozsan – continua Ubitennis – è tesserato quest’anno per il terzo anno di fila al Tennis Club Matchball”. “Un anno fa, il 10 maggio, si ritirava al primo turno di Zagabria con il nostro Bonadio: era n. 333 del mondo. Meno di un mese fa, il 25 aprile, ha perso qui a Roma al primo turno del torneo del Garden da Alexander Weis. Certi miracoli si fa fatica a spiegarli”.
Il punto, conclude lo stesso Scanagatta, è che il tennis è cambiato: “Una volta il numero 1 o 2 del mondo non avrebbe mai perso da un tennista non compreso fra i top 100. Ma i tempi sono cambiati, il tennis si è livellato, basta che un top-10 sia in giornata poco buona, non dico cattiva perché ribadisco che Alcaraz non ha giocato male, e l’outsider provoca la sorpresa”.